Adriano: “Dio mi ha detto è meglio che torni in Brasile”

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Finalmente si fa chiarezza sul caso Adriano e sul suo addio alla società giallorossa. Dopo le ultime dichiarazioni del suo agente Gilmar Rinaldi: “senza di me non si firma nulla” seguenti alle parole del dirigente della Roma Montali, che aveva messo fine all’avventura romana del giocatore brasiliano, comunicando come la società e l’attaccante avessero raggiunto l’accordo per la rescissione consensuale del contratto. Il tutto è stato possibile perché Montali ha trattato l’uscita di Adriano con il suo agente italiano, Roberto Calenda. Lo stesso giocatore ha voluto spiegare le sue motivazioni ai microfoni di Sky: “Sto bene perché sto facendo una cosa veramente di cuore. Ho deciso, insieme alla società, di andare via, per un problema mio. In questa stagione non è andata così bene, mi sono infortunato tre volte, l’ultima è stata la più grave. Noi abbiamo parlato tantissimo insieme, abbiamo deciso di chiudere qua”.

Il discorso continua e Adriano spiega le sue scelte professionali e la rinuncia ai soldi che gli spettavano per il contratto, per tornare in Brasile accanto alla famiglia: “Potevo anche rimanere in Brasile quando mi hanno lasciato partire la prima volta,- ha spiegato il giocatore ex giallorosso- però non volevo comportarmi di nuovo come avevo fatto con l’Inter. A Milano avevo fatto lo sbaglio di non presentarmi e di parlare per risolvere la situazione, come ho fatto adesso con la Roma. Sto rinunciando a tantissimi soldi, però, come ho detto prima, per prima cosa voglio essere felice con la mia famiglia, con tutti, poi i soldi arrivano. Sono molto soddisfatto, oggi posso uscire di qui con la testa alta, qui non ho mai trattato male nessuno, ho sempre rispettato tutti”.

Ancora una volta le parole dell’attaccante brasiliano mostrano la sua fragilità a livello emotivo, soprattutto la saudade, la nostalgia della sua terra che troppo spesso ha condizionato la sua vita a livello calcistico e non:  “Io sono una persona molto sensibile, la tristezza si impossessa spesso di me, quindi ho deciso di tornare in Brasile”.

Nostalgia non solo del Brasile, ma soprattutto della famiglia, come spiega lui stesso con queste parole: “Ho due figli, non sono accanto alla madre, mi mancano troppo anche loro, sono molto attaccati a me. Quando parlo al telefono mi viene da piangere, io non posso più stare lontano da loro. Ormai ho 29 anni, mi devo curare da solo, le cose pesano tantissimo sulle mie spalle”.

Sui vari motivi che l’hanno fortemente penalizzato in questa stagione alla Roma, e nel suo ritorno in Italia Adriano pensa che il peso maggiore in negativo l’abbiano avuto i continui infortuni subiti: “Penso di essere stato fortemente penalizzato dagli infortuni, non ho avuto fortuna in questa stagione. Quando ho iniziato a stare meglio e ad allenarmi bene, mi sono infortunato. La prima volta mi sono fatto male a un adduttore e sono stato fermo quasi due mesi. Poi sono tornato, ho giocato una partita,- continua l’attaccante brasiliano–  Ranieri ha visto che stavo facendo progressi, ma mi sono infortunato ancora a una caviglia e sono stato fuori ancora due mesi.”

Il discorso diventa mistico religioso, in seguito con il giocatore che motiva la sua scelta di tornare in Brasile come un segnale divino:“ È difficile giocare quando succedono cose così. Nella mia vita non mi sono mai fermato tanto come in questa stagione, forse è un segno di Dio che dice: ‘Guarda, è meglio che torni in Brasile’. Dopo la caviglia mi ha ceduto una spalla. Ho giocato due partite abbastanza bene, contro il Milan e contro il Chievo, ma poi ho sentito dolore nuovamente. Sono cose che succedono nella vita, bisogna pensare che magari succedono perché devi fare una scelta, io ho scelto di tornare in Brasile”.

 

(Fonte: Gazzetta dello Sport)

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