Bari rivoluzione per la serie B

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Il Bari viene da una stagione fallimentare e per ripartire dalla serie cadetta il Presidente Matarrese ha in mente una vera e propria rivoluzione. Già annunciata la separazione con Bortolo Mutti, traghettatore verso la retrocessione. Per la nuova guida tecnica il ds dei pugliesi, Guido Angelozzi, sta pensando ad alcuni nomi tra i quali Giuseppe Iachini che l’anno scorso è retrocesso col suo Brescia e Marco Giampaolo che nella stagione appena conclusa si staccò a sorpresa dal Catania a metà campionato, dopo che le prestazioni della squadra non erano state così negative da giustificare una rottura.

Se il nome di Giampaolo è quello con maggiore appeal per la sua esperienza nella serie maggiore e la qualità del gioco delle squadre che ha allenato, l’allenatore che più verosimilmente il Bari sta cercando è Leonardo Menichini, classe ’53, secondo di Carlo Mazzone dal 1993 al 2003. L’allenatore toscano nella scorsa stagione ha portato il Crotone alla salvezza in serie B, dopo essere stato esonerato e aver ripreso la panchina calabrese.

Sul fronte del calciomercato, invece, il nome caldo per la campagna cessioni del Bari è quello dell’attaccante norvegese Erik Huseklepp, una delle poche note liete del finale di stagione barese. Il giocatore è richiesto in primis dagli scozzesi del Celtic. La dirigenza barese è già volata a Londra per intavolare la trattiva: richiesti 4 milioni di euro per il suo cartellino. Si aspetta la controproposta della squadra di Glasgow che comunque gode di buoni rapporti col Bari (l’ex ds Perinetti riportò in Puglia Massimo Donati proprio dal Celtic). Altre squadre britanniche come il Fulham e i Queens Park Rangers sono interessate alla punta scandinava oltre ai tedeschi del Colonia. Unico intoppo alla cessione potrebbe essere la denuncia del Brann, ex squadra di Huseklepp, che ha dichiarato di non avere ricevuto il pagamento del cartellino del giocatore da parte del Bari.

Altro pezzo pregiato dei biancorossi è Jean Francois Gillet che  ha dimostrato di essere un portiere di grande livello e vorrebbe un palcoscenico idoneo. Il capitano e simbolo del Bari, dopo 11 anni di permanenza, lascerà la società di Materrese. Richieste sono pervenute dal Belgio, dove il Gent preme per riportare a casa il connazionale. Ma Gillet avrebbe espresso il desiderio di restare in Italia e alla finestra c’è il Catania. Pronto già il sostituto estremo difensore: Zeljko Brkic, 24enne portiere della nazionale serba già passato dal Vojvodina all’Udinese. I friulani molto probabilmente gireranno il giocatore almeno un anno in prestito e la pista Bari è molto concreta. Capitolo Paulo Vitor Barreto: attaccante protagonista della promozione e dello splendido primo anno in A. L’attaccante è in comproprietà con l’Udinese e la Fiorentina sembra intenzionata a rilevare la metà del cartellino in possesso del Bari per 3,5 milioni di euro. La trattativa dovrebbe chiudersi dato che Barreto è il secondo obiettivo di mercato di Pantaleo Corvino dopo Mirko Vucinic. Per quanto riguarda Emanuel Rivas, invece, c’è l’interessamento del Napoli. Il procuratore dell’esterno sinistro, Flavio Bilardo, lo avrebbe infatti offerto a Riccardo Bigon per rinfoltire la panchina in vista dei numerosi impegni che i partenopei dovranno affrontare l’anno venturo. Altra partenza sarà quella di Massimo Donati a secco di motivazioni in serie B. Il centrocampista cresciuto nel vivaio dell’Atalanta potrebbe, infatti, fare ritorno a Bergamo per continuare a giocare nella massima serie.

Per quanto riguarda la campagna acquisti è ancora tutto fermo. Angelozzi aspetta un incontro con Matarrese per capire l’entità del progetto e il budget per il calciomercato. Il punto di partenza è comunque una piccola flotta di giovani interessantissimi che il Bari ha cresciuto in casa: primo su tutti Francesco Grandolfo, il ’92 che ha esordito in A nell’ultima di campionato mettendo a segno una tripletta da record. Poi altri ragazzi come il portiere Simone Colombi e soprattutto Nicola Bellomo, attaccante dalle grandi prospettive e di cui Carlo Regalia ha tessuto le lodi paragonandolo ad Antonio Cassano.

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