Beckham nella leggenda

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Conto alla rovescia per la leggenda. Vigilia da record per David Bechham.  Appuntamento con il «cap» numero 108 con l’Inghilterra. Una tradizione nel nome, quella del berrettino da collegiale di fine Ottocento, con gli spicchi ricamati sulla calotta, consegnato ai leoni per ogni partita in nazionale. Il 108 è un traguardo magico. Il numero di partite di Bobby Moore, giocatore-simbolo dell’unica coppa del mondo vinta dall’Inghilterra, nel 1966. Salvo imprevisti, domani sera alle 22, al Sanchez Pizjuan di Siviglia, Beckham raggiunge il traguardo più alto della carriera da leone. Da titolare sarà la 100sima.

Capello ha addirittura anticipato la partenza, per evitare la minaccia di neve che questa mattina può chiudere l’aeroporto di Luton. Volo riprogrammato in fretta per le 21 di ieri sera. A differenza di Moore, Beckham non ha potuto alzare la coppa con l’Inghilterra. Ma non ha perso ancora la speranza di poterci riuscire, nel 2010 in Sudafrica. Grazie a Fabio Capello. Da nazionale azzurro a Ct dell’Inghilterra, la cabala delle 108 presenze è incredibilmente legata a Capello. C’è il suo segno nell’ultima partita di Moore. Wembley, 14 novembre 1973. L’Italia che non aveva mai superato i maestri inglesi mette fine al sortilegio. Parte da Capello il lancio per Giorgio Chinaglia: Moore non è all’altezza del suo scatto, gli anni lo tradiscono. E Capello corre sotto porta, pronto quando Peter Shilton (il portiere destinato al record assoluto di presenze inglesi, 125) non trattiene la bordata di «Long John». Basta una ciabattata del «Geometra» per l’1-0.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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