Luis Enrique porta con se 4 gioielli dalla Spagna

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Luis Enrique sta per diventare il nuovo tecnico della Roma e potrebbe pescare alcuni giovani talenti dallo straordinario serbatoio blaugrana. Si tratta di Jeffren Suarez, Oriol Romeu, Jonathan Soriano e Martin Montoya. Rispettivamente due centrocampisti, un attaccante e un difensore. L’indiscrezione arriva da mondodepurtivo.com. Il tecnico asturiano, che sarà sustituito sulla panchina catalana da Eusebio Sacristán, conosce bene i suoi ragazzi e li ritiene pronti per calcare un palcoscenico di livello come quello dello Stadio Olimpico.   Il più noto dei quattro è Jeffren. Classe ’88 e di originario del Venezuela, la cui nazionale ha rifiutato per giocare con la maglia della Spagna. L’esterno alto vanta 18 presenze con il Barça A in cui ha messo a segno 3 reti. Una di queste l’ha siglata nel clasico contro il Real Madrid, era il goal del 5-0. Le spiccate qualità offensive e l’ottima velocità gli hanno permesso di firmare 3 reti in 8 partite con la Nazionale under 21 spagnola. Il secondo nome è quello di Oriol Romeu. Centrocampista di 20anni. Un metro e 83 centimetri di altezza, tanta corsa e buona qualità per quello che si presenta come un mediano dai piedi buoni. Da segnalare la gara di Supercoppa di Spagna giocata da titolare e per tutti i 90 minuti contro il Siviglia, il 14 agosto 2010. Veniamo a Jonathan Soriano. Ventisei anni, attaccante è il più ‘anziano’ della compagnia dei quattro. Nato nelle giovanili dei cugini dell’Esapanyol, dopo qualche stagione in prestito, ha raccolto la palla dalla rete col Barcellona B 48 volte in 62 presenze dal 2009 a oggi. Otto le reti con l’under 21 in  4 partite disputate. La media goal/presenze sembra essere promettente. L’ultimo giovane asso di Enrique è appunto Montoya. Difensore nato nel 1991. E’ forse il meno esperto dal momento che le sue presenze col Barça dei grandi sono solo due come quelle in under 21 spagnola. Questi i calciatori che fanno sognare i tifosi della Roma e che rendono ancor più stimolante l’avvento di Luis Enrique. La capacità della cantera catalana di sfornare campioni e l’abilità di relazione coi giovani del tecnico spagnolo sono una garanzia per qualche bella sorpresa nella nuova era romano-americana.

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