Calciopoli 2, Bergamo: “Fu Facchetti a nominare Collina”

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A fare, in parte, chiarezza sull’intercettazione portata in Tribunale dai legali di Moggi nell’udienza di ieri del processo di Calciopoli a Napoli in cui l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti propone Collina come arbitro da inserire nelle griglie, è l’ex designatore arbitrale e diretto interessato Paolo Bergamo che, con decisione, afferma: “Fu Facchetti a fare il nome di Collina e non viceversa“.

La risposta di Bergamo arriva dopo il comunicato del figlio del defunto presidente nerazzurro Gianfelice Facchetti che aveva espresso tutta la sua rabbia sostenendo che fosse Bergamo a fare il nome di Collina e non suo padre: “In tale conversazione a mio padre viene attribuito l’aver pronunciato il nome del Sig. Collina, cosa che invece dialogando faceva il Dott. Bergamo; di conseguenza, ne è risultata un’interpretazione totalmente differente dalla realtà delle cose, utilizzata peraltro dai legali stessi del Sig. Moggi in aula” e di alcuni organi di stampa che ne aveva messo in discussione il significato sostenendo la tesi di Gianfelice.

Infine l’ex designatore spiega, in merito ad un’altra intercettazione non ancora portata alla luce, di non aver mai ricevuto regali da Moratti: “Non ricordo di essere mai andato nella sede a ritirare nessun regalo. Era Natale e in quel periodo era normale ricevere dalle società il classico regalo per le feste e insomma anche nel valutare questi audio ci vorrebbe un po’ di buon senso. Le cene con i dirigenti? Non mi sembra una cosa vergognosa. Era il mio ultimo anno da designatore e così, d’accordo con mia moglie, organizzai delle serate a casa con vecchi amici, tra i quali Giraudo e Moggi. Moratti non venne mai, fu lui a invitarmi negli anni precedenti a Forte dei Marmi“.

5 COMMENTI

  1. Certo, a natale era normale farsi regali.. Che designatore arbitrale imparziale..lo invitavano solo a prendere il regalo dal’azionista di maggioranza.. no ma non era moratti he.. era babbo natale! che avete capito.. moggi regalava gli orologi, moratti magari qualche bella machinina.. chissà

  2. Riportato:
    Il procuratore ha messo insieme la squadra che dovrà portare avanti l’indagine: già coinvolti due uomini di fiducia come Trovatore e Avagliano, oltre a Barone. Ma il gruppo aumenterà fino ad arrivare a 7 unità a pieno regime Ieri lunga giornata di ricerca tra dvd e cd sulle 171 mila telefonate. Senza esitoGalliani si arrabbia TUTTI GLI AUDIO De Santis cerca biglietti Foschi-Pairetto Galliani-Bergamo Foti-Bergamo TORINO, 16 aprile – Il Palazzi federale s’è mosso. Non ancora nella direzione di rompere definitivamente gli indugi – che a via Allegri sono tantissimi – e chiamare a spiegare Moratti e gli altri quello che appare ogni ora più chiaro e cioè che tutti parlavano con tutti, che Calciopoli 2006 è stata una clamorosa occasione persa. S’è mosso, anzi, ha smosso l’intera Procura federale – impiegati e collaboratori – perché anche da Napoli arrivavano le voci sul fatto che proprio la parte civile (e responsabile civile) Figc al processo Calciopoli avesse disponibilità di tutti gli atti che ora hanno consentito alla difesa di Moggi di contrattaccare sul mozartiano “così fan tutti”. Ebbene una lunga giornata di ricerca di dvd e cd che costituiscono il corpus delle 171 mila telefonate: in serata proprio dalla Figc si allargano le braccia. «Palazzi non ha trovato quei cd da decrittare nel materiale consegnato dai carabinieri a fine 2007». Giusto: a dire il vero con una maggiore sollecitudine e curiosità si sarebbe potuto fare di più, senza scomodare la Nazionale cantanti. Perché chi è parte del processo come richiedente danni e richiesto di eventuali danni dovrebbe avere la disponibilità e fruibilità dell’intero materiale, ma di solito nei processi la parte civile si accoda ai pm (ma i responsabili civili dovrebbero accodarsi a chi si difende?).

    LA SQUADRA – In ogni caso ieri Palazzi ha chiesto agli uffici di recuperare tutto il materiale della mai defunta Calciopoli: chi capitava, come chi scrive, ieri mattina all’incrocio tra via Allegri e via Po (sede della Procura) poteva osservare lo spostamento di faldoni. Nelle stanze di Palazzi, poi la verifica dei cd di cui parlano i vertici federali. Ma l’azione, ieri, non si è concretizzata soltanto nello spostamento del materiale d’archivio che potrà essere utile nelle prossime settimane, una volta acquisito le trascrizioni delle nuove intercettazioni presentate come prove da Moggi. Palazzi ha già coinvolto prima due uomini di massima fiducia, il viceprocuratore Gioacchino Trovatore e il sostituto Avagliano. Quindi l’altro sostituto Barone, ma il pool che ben presto sarà impegnato nello spulcio di atti già presenti crescerà: saranno almeno sette a pieno regime. E con uomini della vecchia procura di Palazzi, arriverà anche qualcuno degli uomini del pool del 2006.

  3. Riportato:
    L’ex commissario straordinario della Figc: «Devono smetterla di dire queste cose. Io non intervengo mai, ma c’è molta gente che farebbe meglio a tacere». Nessun commento sulla richiesta della Juventus. MILANO, 13 maggio – «Lo scudetto 2006 non l’ho assegnato io, devono smetterla di dire queste cose». Lo afferma all’ANSA il giurista Guido Rossi, commissario della Federcalcio al tempo delle revoca del titolo alla Juventus e dell’assegnazione all’Inter seguita ai fatti di “Calciopoli”. «Io non intervengo mai, ma c’è molta gente – aggiunge Rossi a margine di un dibattito all’Università Bocconi di Milano sulle prospettive della “class action” in Italia – che farebbe bene a tacere». Nessun commento sulla richiesta della Juventus di revocare l’assegnazione di quello scudetto all’Inter.

    N.B.: Ma chi lo ha assegnato il titolo 2006 ( tra l’altro il campionato 2005/2006 non era oggetto di indagine e non era facente parte dell’aborto giuridico 2006, ma era il campionato 2004/2005, e quindi eventualmente il titolo 2005 da prendere in considerazione), Peppuzzo della cantina (Pppuzz dà cantin’)…….??????????.

  4. Riportatao:
    Giochiamo a fare gli investigatori,
    Piaccia o non piaccia, c’è qualche telefonata appena appena rilevante fatta dall’Inter.
    Piaccia o non piaccia, è violazione dell’articolo 1, con tutto quello che comporta secondo la procura federale la somma di violazioni ripetute.
    Piaccia o non piaccia, per fortuna dell’Inter che Auricchio non ha letto la Gazzetta in quei giorni, o ha letto solo certe cose.

    Questo blog ha già provato a pubblicare un resoconto breve sul sistema utilizzato nel 2006 per inguaiare la Juve. Che cosa sarebbe successo se Auricchio avesse avuto l’obiettivo e la voglia di valutare l’Inter, oltre che l’abbonamento alla Gazzetta? Per saperlo basta fare copia e incolla dal sito della Gazzetta dello Sport, ascoltare certe telefonate e aggiungere una spruzzatina di sentimento popolare per trovare solo quello che si cerca.

    Partiamo da Novembre, precisamente dal 25/11/04. Facchetti e Mazzei parlano di Ivaldi e Pisacreta, che saranno i guardalinee della partita. Facchetti vuole mettere le preclusioni nel sorteggio per far uscire Collina. Facchetti insiste con Bergamo anche il giorno dopo. È la famosa telefonata “… metti dentro qualche… con Bertini abbiamo avuto problemi”. Telefonata analizzata molte volte per questioni di lana caprina, tipo chi dice cosa…Nel frattempo in un intercettazione del 27/11/04 Carraro si raccomanda con Bergamo “Che l’arbitro non aiuti la Juventus, per carità!” Dopo queste tre intercettazioni si arriva al derby d’Italia, che sarà arbitrato da Rodomonti.
    28/11/04 INTER-JUVENTUS 2-2
    Peccato che in edicola la Gazzetta dello Sport fosse esaurita quel giorno, sennò Auricchio avrebbe dovuto leggere che sul rigore del 2-0 Rodomonti non espelle il portiere quando stende Zalayeta che sta calciando a porta vuota. Nel secondo tempo l’Inter, ingiustamente ancora in undici, recupererà il risultato. Esilarante ma aderente al personaggio il fatto che Moratti si lamenti dell’arbitraggio, pur sapendo che a norma di regolamento doveva restare in dieci dopo meno di mezzora e prenderne 4… Che fortuna anche per Carraro ! Qualcuno poteva pensar male.

    Una cosa va fatta notare, data l’insistenza nel volere Collina, commettendo violazioni dell’articolo 1.
    Infatti, quando il 19/12/04 finalmente arriva il richiestissimo, si torna alla vittoria. Casuale per chiunque, ma Auricchio……. Peccato non ci sia neanche un po’ di sentimento popolare, perchè altrimenti bisognerebbe notare che questo Collina appena arriva… si vince. INTER-BRESCIA 1-0

    Saltiamo al 23/12/04 per sentire Facchetti che dice a Bergamo “Moratti ha un regalino da darti” “Voglio aiutarvi a uscire da questa situazione”. Dopo un paio di giorni Moratti e Bergamo si sentono, “Incontriamoci, le devo fare una confidenza” Passa qualche giorno e Facchetti e Bergamo cenano assieme. È il 05/01/05 quando Facchetti cerca parcheggio mentre parla al telefono con Bergamo.
    Il 6/01/05 LIVORNO-INTER 0-2 (Rosetti) Il sentimento popolare del Livorno protesta per i due rigori, e perfino la Gazzetta dice, “il gol dell’ 1-0 è viziato da un fallo di Vieri che travolge Giallombardo: non lo vede, ma gli impedisce qualsiasi iniziativa”. Che occasione per Auricchio! Dopo quelle tre chiamate e il giorno successivo una cena. Purtroppo la moglie aveva incartato la trota proprio con quella pagina, mannaggia.

    Dopo la famosa partita con la Sampdoria,Facchetti e Bergamo si sentono “Quanto ho sofferto, vediamo di fare 10 risultati utili consecutivi”! “Ti mando Gemignani e Nicoletti” dice il designatore.
    Moratti e Bergamo allora si chiamano. “Ti do Gabriele in Coppa Italia, perchè ci interessa”. “Andrò a trovarlo” risponde Moratti. È il 10/01/05
    Il 12/01/05 si gioca la Coppa Italia: BOLOGNA-INTER 1-3, Bella vittoria. Stava bene l’arbitro prima della partita? Auricchio questa cosa sulla Gazzetta non la poteva leggere dato che era un segreto di Moratti e Bergamo. Poi si sa, la telefonata sarà sfuggita, non è che uno è un automa, o no ?

    Il 17/01/05 telefonata tra Facchetti e Bergamo “Ti lascio le tessere e il materiale nella hall”.
    23-gen-05 INTER-CHIEVO 1-1 (Paparesta) “Paparesta ha sbagliato a non punire una trattenuta di un difensore interista a un attaccante avversario. Al riguardo va precisato che ogni scorrettezza prolungata, tipo la trattenuta, deve essere punita nel punto nel quale si conclude (col calcio di rigore se si conclude in area).” Questo sarebbe scritto sulla Gazzetta quel giorno, ma forse Auricchio ha letto solo le parti dell’articolo che saltavano all’occhio. Tipo che forse Vieri non è in fuorigioco nel primo tempo. Capita che qualcosa sia più evidente quando si legge, o no? Il sentimento popolare del Chievo non è d’accordo.

    Prima di Inter -Atalanta Facchetti e Bergamo discutono del arbitro per la partita successiva “Con Racalbuto ci ho litigato”
    2/02/05 INTER-ATALANTA 1-0 Gli mandano proprio quello(Racalbuto). Per fortuna che qualcuno gli ha parlato, potrebbe pensare Auricchio, dato che l’Inter comincia ad inanellare i risultati utili che si auspicava Bergamo.

    Il 6/2/05 indovina chi viene? Il desideratissimo Collina. PARMA-INTER 2-2. Non si vince? No, in compenso questa la moviola della Gazzetta, parola per parola.
    “PARMA-INTER 2-2 (Collina: 1 espulso, 5 ammoniti) Due rigori dati, ne mancano altri due. In ordine cronologico: 1) al 5′ fallo di Coco su Gilardino, l’ arbitro concede la punizione dal limite ma l’ intervento era dentro l’ area. 2) Cannavaro tocca il pallone col braccio, posizione alta all’altezza della spalla: Collina non fischia, a noi sembra rigore. 3) Materazzi para di mano un tiro di Bresciano, l’arbitro si consulta con l’assistente, dà il rigore e mostra il rosso al nerazzurro che esce con compostezza: perfetto. 4) Nella ripresa Bonera abbraccia Cordoba: per Collina è rigore e secondo noi ha ragione. Vero che di falli così in area se ne vedono tanti, ma se sono falli vanno fischiati. Il problema casomai è quello di lasciarli correre. Mano volontaria di Martins in area del Parma: manca il giallo. Brutto intervento di Stankovic, entrato su Morfeo con gesto da arti marziali.”
    È tornato Collina, il richiesto per antonomasia, che a detta della Gazzetta ne combina di tutti i colori a favore dell’Inter. Purtroppo si vede che il cane aveva mordicchiato il giornale di Auricchio che non può fare uno dei suoi famosi 2+2.

    L’ 11/02/05 Facchetti e Pairetto “Hai messo in forma Trefoloni”? “Queste sono cose private tra noi”
    13/02/05 INTER-ROMA 2-0 La Roma protesta tantissimo perché all’Inter è stato concesso di picchiare troppo. La Gazzetta che dice a riguardo? “Trefoloni buonista «grazia» Cordoba. Partita aggressiva, nervosa e piena di falli: dunque non facile da arbitrare. Trefoloni tutto sommato è promosso: azzecca le decisioni più delicate ma forse non il fallo da dove scaturisce la prima punizione vincente di Mihajlovic: Mexes non tocca il pallone ma nemmeno Adriano che cade. Interpretazione difficile. Vede bene invece quando non dà il rigore a Montella che, su assist di Totti, cade e protesta ma sbaglia: Cordoba lo anticipa nettamente. A fine gara poi, Trefoloni estrae il 2° giallo a Mexes per un fallo su Martins e qui è tutto giusto. Dalla punizione poi esce il secondo gol di Mihajlovic. Dove Trefoloni pecca è su alcune decisioni del primo tempo, quando non fischia un fallo di Cambiasso a Cassano al limite e poi ammonisce tardi, soprattutto Cordoba (perché l’ uruguaiano continuerà a picchiare) quando entra a «forbice» su Cassano.
    Ha arbitrato bene insomma Trefoloni, a parte che il primo gol dell’Inter viene da una punizione che non c’è e Cordoba andava espulso. Bazzecole per chiunque tranne che per Auricchio che purtroppo si stava preparando per S Valentino e si è perso la giornata di campionato.

    6/03/05 INTER-LECCE 2-1 Un’altra vittoria allunga la serie positiva che si augurava Bergamo. Moviola Gazzetta “INTER-LECCE 2-1 Rodomonti: 2 ammoniti. Fa discutere il rigore concesso all’Inter nel finale. Entrata di Angelo, a gamba alta, su Cruz: il leccese con la punta del piede probabilmente tocca la palla, però colpisce anche il costato dell’interista. Non ci pare un rigore inventato, generoso sì”.
    Un rigore generoso ti fa vincere 2-1, capita.

    Facchetti e De Santis si sentono il 24/03/05. Comincia la campagna elettorale per Juve-Inter? Bisognerebbe essere proprio delle malelingue per pensarla così. Ne parleremo poi nel caso in cui De Santis abbia arbitrato Juve Inter.

    Ancora un po’ di chiamate tra Facchetti e Pairetto, qualche messaggio in segreteria. Pairetto ha bisogno di un favore il 12/04/05.
    Intanto il 17/04/05 si gioca INTER-CAGLIARI 2-0 (Saccani).Moviola Gazzetta “INTER CAGLIARI 2 0 ( Saccani: 5 ammoniti). Era da annullare il 2 0 di Martins perché il nigeriano, in volata sulla fascia sinistra, spinge vistosamente Agostini che in vantaggio protegge il pallone” Pairetto avrà avuto il favore ? L’Inter sembra averlo avuto. A pensar male si fa peccato, avrà pensato Auricchio, sempre che non ci fosse lo sciopero degli edicolanti.

    Mi voglio fermare al 20/04/05 JUVENTUS-INTER 0-1 e far notare, senza polemiche che l’arbitro sarà…………………rullo di tamburi: De Santis.

    Quest’articolo serve a mostrare che con grande facilità si possono trarre conclusioni e legami tra telefonate, fatti e opinioni inquinate dal tifo. Questa cosa doveva essere presa in considerazione quattro anni fa, invece si procedette come dei trattori senza guardare in faccia nessuno (o forse guardando dritto negli occhi l’obiettivo). Adesso qualcuno se la sente di dire che per l’Inter l’analisi deve essere fatta in maniera diversa?

    Chi scrive pensa che sarebbe assurdo mandare in serie B l’Inter dopo aver fatto analisi di questo tipo, ammesso che si proceda oggi a un giudizio e si scavalchi la vergognosa prescrizione. Chi scrive pensava la stessa cosa nel 2006, e ha dovuto vedere la Juventus in serie B esattamente per questo tipo di analisi.

    Qualche Juventino pensa che la giustizia sia dire “Ci siamo sbagliati” e ammettere che tutti potevano essere incastrati nello stesso modo, dato che il malcostume era diffuso
    Qualche Juventino più agguerrito vorrebbe che fosse applicato oggi lo stesso metro di giudizio, che manderebbe l’Inter (e chissà chi altro) in serie B.

    Forse invece sarebbe giusto dire la verità: Si è fatto un gran pasticcio e adesso è difficile prendere una decisione, a meno che non si continui nella linea della disinformazione che ha sinceramente stufato chi ha un po’ di onestà intellettuale.

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