Calciopoli: sfiorata la rissa in aula tra Moggi e Baldini

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Rissa sfiorata oggi in aula tra Moggi e Baldini in occasione della prima udienza dopo la pausa estiva del processo in corso a Napoli su Calciopoli, due “nemici” che per la prima volta a distanza di anni sono tornati a guardarsi negli occhi.
L’ex dirigente della Roma, ora manager della nazionale inglese, chiamato a testimoniare dagli avvocati dell’ex dg della Juventus, nella sua esposizione ha apostrofato Moggi come “uomo senza qualità“, affermazione che ha scatenato le ire dell’ex re del mercato che stava per fiondarsi su Baldini in cerca della vendetta personale. Lo scontro fisico è stato evitato solo grazie all’intervento dei legali dell’imputato al processo napoletano che poi ha annunciato di avere intenzione di querelare Baldini per quanto detto.

L’udienza si era aperta con la richiesta della difesa della trascrizione delle 160 telefonate che i pm all’epoca non considerarono rilevanti ai fini dell’inchiesta. Sono stati ascoltati prima il presidente della FIGC Giancarlo Abete, che ha negato di avere all’epoca dei fatti rapporti in un certo senso privilegiati con la Fiorentina, e l’ex fischietto ora designatore arbitrale Uefa Pierluigi Collina che ha confermato di non aver mai ricevuto pressioni da nessuno per “taroccare” gli esiti delle partite e che se ce ne fossero state le avrebbe denunciate.

La seconda parte dell’udienza è stata riservata alla testimonianza appunto di Baldini, uno dei grandi accusatori dell’ex dg bianconero nonchè uno dei più accesi sostenitori dell’esistenza della “cupola moggiana” oltre che per influenzare i risultati della gare di campionato anche per “governare” il mondo delle procure dei calciatori attraverso la Gea di cui il figlio di Moggi, Alessandro, ne era il presidente.
Baldini ha ammesso di aver conosciuto il colonnello Auricchio nel 2003 durante le indagini sulle fidejussioni false e di averlo incontrato più volte a scopo collaborativo per “spiegargli come funzionavano alcune cose sul sistema calcio“. Smontata invece la sua tesi del libri contabili taroccati (in una sua deposizione Baldini affermò che alcuni trasferimenti sull’asse Torino – Mesina furono fatti per “giustificare squlibri di bilancio”; l’avvocato difensore Trofino però fa notare all’ex dirigente giallorosso che quelle operazioni di mercato furono fatte con la formula del prestito. Infine Baldini definisce “una telefonata scherzosa” l’intercettazione tra lui e l’allora vice presidente della FIGC Innocenzo Mazzini nel quale l’ex ds della Roma disse “quando farò il ribaltone tu ti salverai“.

1 COMMENTO

  1. Farsopoli 2006, siamo alla frutta,
    Riportato:

    NUOVE TELEFONATE E IL «METTI COLLINA» – All’inizio dell’udienza c’è stata anche la testimonianza di Giancarlo Abete, presidente della Figc che ha confutato la tesi di un’associazione che aveva manipolato per portare Carraro alla presidenza. Intanto la difesa di Moggi ha presentato un nuovo elenco di telefonate circa 140 e il collegio si è riservato di decidere l’ammissione alla prossima udienza. Le conversazioni furono intercettate nel 2004 e 2005 nell’ambito delle inchieste sul calcio condotte dalle procure di Napoli e di Torino. Le telefonate riguardano soprattutto conversazioni tra i due ex designatori Bergamo e Pairetto con arbitri o tra gli stessi arbitri (Paparesta, De Santis, Racalbuto, Rosetti, Collina, Nucini, ecc). Intanto, il perito che ha trascritto le intercettazioni precedenti ha tolto un dubbio: «Vabbè metti dentro Collina» nella famosa telefonata tra Bergamo e Facchetti lo dice lo scomparso presidente dell’Inter. Il processo riprenderà il 12 ottobre prossimo, sempre con l’esame di testimoni indicati dalle difese

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