Carraro: “volevo Moggi in Nazionale”

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Prosegue incessante e ricco di succosi particolari il processo a Calciopoli presso il Tribunale di Napoli. Questa volta a dover rispondere alle domande del puntiglioso pm Narducci e Franco Carraro presidente della Figc al tempo dei fatti in questione. Carraro è chiamato a rispondere in particolare di due misteriose telefonate con l’ex designatore arbitrale Bergamo e a quanto pare atte a salvaguardare l’operato della Lazio.

Carraro abbastanza disponibile e puntiglioso risponde alle domande del pm senza eccessivi indugi spiegando dettagliatamente il contenuto dei richiami verso Bergamo “C’erano stati degli errori contro la Lazio e a Roma vi era una situazione di ordine pubblico preoccupante. La Lazio aveva avuto arbitraggi sfortunati, Lotito mi telefonò lamentandosi di Reggina-Lazio”. In quell’occasione, il presidente della Reggina si sarebbe presentato nello spogliatoio a parlare con l’arbitro durante l’intervallo. In vista di Lazio-Brescia, così, Carraro disse a Paolo Bergamo “se il Brescia è più forte vinca ma non succedano pasticci”. Ma anche il risultato di quel match fu negativo, “c’era un netto rigore a favore della Lazio tanto che lo stesso arbitro Tombolini riconobbe poi di aver sbagliato”.

Non poteva mancare la domanda sui rapporti con Luciano Moggi e su quella telefonate prima di un Inter-Juventus nel 2004 In quella telefonata spiegavo a Bergamo che se l’arbitro invece che Rodomonti fosse stato Collina anche di fronte ad un errore nessuno avrebbe detto niente. Un errore a favore della Juve avrebbe determinato nel novembre del 2004 un putiferio, non altrettanto se fosse capitato se fosse capitato a favore dei nerazzurri. Il sul rapporto con la Triade e Luciano Moggi“Durante il fallimento dell’Europeo del 2004 del Trap in Portogallo volevo Lippi alla guida della Nazionale. Chiesi a Giraudo, col quale Lippi aveva lavorato e vinto tutto in due cicli tecnici, che cosa ne pensasse. Lo potevo fare, perché Giraudo era uno dei miei consiglieri federali. Volevo sapere se i suoi successi alla Juve, dopo il fallimento all’Inter, fossero dovuti alla bravura di Marcello Lippi o alla bravura del supporto dato da Giraudo, Moggi e Bettega al tecnico. Una volta assunto parlavo spesso con Moggi, al quale proposi di lavorare, con uno stipendio molto basso, al fianco di Lippi in Federazione. Ci parlavo perché Moggi non l’ho mai considerato per le questioni di politica sportiva o arbitrale. Moggi era uno che capisce di calcio, mi faceva piacere che collaborasse anche senza un ruolo con Lippi anche perché quella Nazionale di cui ero presidente aveva una maggioranza di calciatori della Juventus. Credo che per la Figc sia stato un vantaggio e un tipo di contatto tra me e moggi positivo visto come quella squadra si è qualifica al Mondiale e come poi l’ha vinto”

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