Coppa d’Africa: the show must go on. C’è anche il Togo ai nastri di partenza

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La Coppa d’Africa 2010 doveva esser solo l’inizio della festa del riscatto africano, il continente nero infatti per un anno intero sarà sotto i riflettori grazie all’assegnazione per la prima volta dell’organizzazione di un Mondiale di calcio. Il terribile agguato alla nazionale togolese ha fatto però cadere l’entusiasmo riportando alla luce il forte di clima di terrore e disagio che in questo popolo sembra innato.

In tutto il mondo in queste ore si scatena il dibattito se è giusto o no fermarsi, interrompere tutto per rispetto dei tre morti e dei tanti feriti della truppa del Togo ma gli interessi economici obbligano anche a chi non avrebbe più voglia di dar calci ad un pallone di dover scendere in campo.

La nazionale togolese nella notte sembra aver deciso di restare in Angola e prender parte alla competizione per onorare la morte dei loro tre connazionali, per far capire al mondo che pur essendo uno dei paesi più poveri al mondo e distrutti dalla ferocia dell’agguato il Togo ha la voglia di reagire per non darla vinta a una tribù di criminali. I vertici del governo togolese però non sono d’accordo con la scelta dei giocatori e chiedono subito un rientro in patria e sembra esserci in corso un braccio di ferro tra la squadra e le istituzioni nazionali, è il capitano e leader Emmanuel Adebayor a spiegare la situazione intervistato da una emittente radio francese “Vogliamo giocare ma faremo quello che il governo ci dirà di fare. Se la loro decisione è quella di farci tornare a casa, allora noi torneremo a casa”

La competizione inizia oggi con la partita inaugurale tra i padroni di casa dell’Angola e il Mali e la sfida tra Malawi e Algeria, il Togo invece dovrebbe scender in campo domani contro il Ghana.

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