Da Dirty Soccer a turbativa d’asta, Lotito c’è

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Carlo Tavecchio e Claudio Lotito | Foto Twitter

Non bastava Dirty Soccer, il nuovo scandalo legato al calcio scommesse, legato a quest’ultimo c’è anche un’inchiesta legata alla turbativa d’asta per l’acquisizione del F.C. Bari ed in entrambi i casi c’è l’ombra di Claudio Lotito.

Come ricorderete il Bari venne acquistato da una cordata capeggiata dall’ex arbitro Gianluca Paparesta, attuale presidente del club pugliese, quello che rimase tuttavia avvolto nel mistero fu proprio chi ci fosse dietro l’acquisizione in senso reale, non solo figurato. La Procura di Bari ha aperto un fascicolo e fatto recuperare dalla Guardia di Finanza le carte inerenti proprio l’acquisizione della società, dal momento che l’ex arbitro non sembra avere mai avuto in proprio le capacità finanziarie per acquisire una squadra di calcio. Allora si paventava la possibilità di immissione di capitali derivanti da cordate straniere, russe o turche, di cui non si hanno mai avuto prove e si sono perse le tracce.

Gianluca Paparesta | Foto Twitter
Gianluca Paparesta | Foto Twitter

Cosa c’entrano Dirty Soccer e Lotito con tutto questo? Nell’ambito dell’inchiesta legata alle partite truccate uno degli arrestati recentemente in un’intercettazione telefonica si domanda se Lotitoè proprietario di Lazio, Salernitana, Brescia e Bari” ed ecco che quindi per gli inquirenti le cose potrebbero essere legate, vediamo perché.

Premesso che come detto Gianluca Paparesta non sembra aver mai posseduto i capitali necessari per acquisire una società di calcio come il Bari ricordiamo che nelle casse della società pugliese vennero immessi cospicui versamenti di denaro, il cui grosso derivava dalla vendita anticipata dei diritti televisivi alla Infront società di consulenza del Milan e molto vicina a Claudio Lotito. Grazie a tutto ciò Paparesta investe poco e accumula un tesoretto niente male per il Bari.

Andiamo con ordine:

Il 14 maggio del 2014 Gianluca Paparesta chiude il contratto con la NSA, società laziale che si occupa dell’allestimento della cartellonistica negli stadi, dopo sei giorni versa 150 mila euro presso un conto della Banca Popolare del Mezzogiorno. Nello stesso momento il F.C. Bari trova l’accordo con la HD Power Light, ditta romana che si occupa di facchinaggio e attrezzature cinematografiche, anche questa verserà 200 mila euro. Il 20 maggio Paparesta firma l’accordo per i diritti commerciali con la MP Silva, ente irlandese riconosciuto dalla Lega Calcio per la vendita dei diritti TV all’estero, lo stesso giorno da Dublino arriva un bonifico di 2 milioni e mezzo di euro, il giorno successivo è la volta della Infront Italy che nel giro di tre giorni verserà bonifici per un totale di 3 milioni e 355 mila euro. Poi le carte raccontano di altri tre bonifici della Best Union S.p.a. per la vendita di biglietti per altri 800 mila euro dal 23 al 25 giugno. Il totale combacia con i soldi che sono stati necessari per l’acquisizione della società F.C. Bari.

Secondo il Registro delle Imprese il F.C. Bari oggi è per il 95% di proprietà di Gianluca Paparesta e per il restante 5% del papà Romeo ed il capitale sociale versato è il minimo di legge (25%).

Carlo Tavecchio e Claudio Lotito | Foto Twitter
Carlo Tavecchio e Claudio Lotito | Foto Twitter

Partendo dal presupposto che al momento non ci sono né indagati né c’è un’ipotesi di reato divulgato dalla Procura ma c’è un’inchiesta diventano fondamentali le date di tutte le operazioni. Il 20 maggio Paparesta si aggiudica per 4,8 milioni il titolo sportivo del club all’asta fallimentare per 4,8 milioni di euro, ha in cassa abbastanza soldi per depositare la cauzione di un milione ma non ha abbastanza fondi per saldare l’operazione. Il 23 maggio dinanzi al Notaio deposita l’assegno di 3 milioni e 800 mila euro per saldare e s’impegna, senza averli in mano, di saldare il debito sportivo del club con la Lega Calcio di circa 3 milioni di euro.

Questi i dati legati alla società pugliese ed al suo percorso di acquisizione, va da sé che la magistratura farà la considerazione che viene ovvia a chiunque, ovvero nella battaglia per la poltrona della Federcalcio tutte le società legate ad Infront si sono schierate per l’elezione del candidato promosso dal duo Galliani-Lotito. Questo non vuol dire necessariamente che Lotito sia dentro il Bari, potrebbe voler dire che Lotito ha aiutato il Bari per poi avere il suo appoggio in occasione delle elezioni federali. Tuttavia tutto questo rientra nell’intercettazione telefonica ad uno degli arrestati nell’inchiesta Dirty Soccer.

A far luce in tutto questo è Vittorio Galigani, colui che stava dall’altra parte del telefono con Ercole Di Nicola (D.S. dell’Aquila indagato dalla Procura calabrese) in una recente intervista al Corriere del Mezzogiorno.

Di Nicola nell’intercettazione chiede a Galigani “Lui (Lotito) è proprietario di Lazio, Salernitana, Bari e Brescia? la risposta dell’interlocutore è chiara “Lui, con Infront, insieme a Galliani ha preso anche il Brescia. Di Nicola chiude ribadendo “Quindi Lazio, Salernitana, Bari e Brescia“.

Nell’intervista Galigani, ex dirigente di Taranto e Foggia, chiarisce il suo pensiero legato al coinvolgimento di Lotito nell’affaire Bari:

“Non è un mistero che spesso si sia collegata la figura di Lotito al Bari. Il presidente della Lazio, nella celebre conversazione con Pino Iodice (dirigente dell’Ischia, nota intercettazione legata ai successi in B di Carpi e Frosinone), afferma di essere riuscito, attraverso Infront, a mettere d’accordo Sky e Mediaset sui diritti televisivi ed è acclarato che Infront sia tra i principali partner commerciali del Bari. Peraltro, pur smentendo un intervento finanziario a supporto dell’acquisizione del club, lo stesso Gianluca Paparesta ha ammesso di chiamare Lotito che, a sua volta ha confermato di essere contattato dal presidente del Bari. La Lazio, inoltre, ha prestato tre giocatori al club biancorosso. In tutto ciò non c’è nulla di illegale, ma ne scaturisce quantomeno uno stretto rapporto tra le società. Si tratta di un’opinione personale, magari sbagliata. Tuttavia, una maggiore chiarezza di comunicazione sull’operazione legata al Bari avrebbe evitato qualsiasi illazione”.

Si tratta di una vicenda alquanto spinosa che richiama inevitabilmente alla memoria, seppur con motivazioni diverse, l’inchiesta che coinvolse la GEA con Calciopoli, che ci sia un conflitto d’interessi è evidente e la magistratura dovrà far luce proprio all’aspetto legato all’influenza che hanno avuto nella vita societaria la attuale leadership della Federcalcio. Considerando poi il fatto che lo scandalo Dirty Soccer, oltre che coinvolgere la Salernitana (club di Lotito), si lega a tutto ciò con un filo conduttore, la cattiva situazione economica dei club coinvolti.

 

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