De Rossi resta o parte? le grandi d’Europa alla finestra

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Daniele De Rossi | © Mario Carlini/Getty Images

Dopo le parole dei giorni scorsi del direttore generale della Roma Franco Baldini, la posizione di Daniele De Rossi nello spogliatoio giallorosso è ancor di più sotto un’immaginaria lente di ingrandimento, per scrutarne i movimenti, le reazioni e scavare in profondità il rapporto con il tecnico Zdenek Zeman, ancor di più in una settimana tanto sentita per l’ambiente capitolino, che conduce direttamente al Derby con la Lazio. Nonostante le premesse di certo non positive con cui è iniziata la settimana, Daniele De Rossi cerca di rimanere sereno, voltando pagina rispetto alle tensioni con il tecnico boemo e cercando di non pensare a quell’esternazione del dg Baldini che, di fatto, lo ha cancellato dalla lista degli incedibili. Il periodo attuale, però, non pare essere particolarmente fortunato per lui e, dopo il problema alla caviglia che lo ha tenuto in panchina con il Palermo (che ha dato spunto a Zeman per sottolineare che il fastidio poteva essere “sopportabile”, ndr), durante l’allenamento di ieri pomeriggio a Trigoria, il centrocampista è uscito dal campo prima del termine della seduta a causa di un virus gastrointestinale, ma la sua presenza con la Lazio non pare essere in dubbio, almeno non a causa di questo problema.

In tutta questa intricata vicenda, l’aspetto più importante da considerare, e sottolineare, è il basso profilo mantenuto dal centrocampista, che ha mostrato ancora una volta grande maturità e senso di responsabilità per non turbare l’ambiente con le proprie questioni personali, soprattutto in un momento tanto delicato ed importante: è rimasto in silenzio, ad osservare ed ascoltare con attenzione tutte le voci che lo hanno riguardato ma, a tempo debito, sarà sicuramente sua l’ultima parola anche se sarebbe stato auspicabile che un rapporto d’amore (perchè è di questo che si tratta nel caso di un giocatore che da sempre veste la stessa maglia) tanto intenso potesse avere un epilogo diverso e che un patrimonio tanto importante per il club godesse di una maggiore tutela da parte della società. I tifosi, dal canto loro, si sono espressi in maniera più che netta sulla questione esponendo uno striscione dal messaggio perentorio: “Baldini, Sabatini, Zeman: DdR non si tocca”. Ddr sta, naturalmente, per Daniele De Rossi che, in cuor suo, avrà apprezzato di certo.

Daniele De Rossi | © Mario Carlini/Getty Images

Dal canto suo, De Rossi non  può far altro che analizzare ciò che si muove attorno a lui, in parallelo con quanto farà la società: nello scorso mese di Febbraio aveva deciso di rinnovare con la Roma per cinque stagioni, ritenendo che “alla Roma c’è tutto quello di cui ho bisogno” ma l’uragano Zeman ha spazzato via le sue certezze, mettendolo in discussione tatticamente ma anche come professionista: è questo ciò che lo ha maggiormente ferito ed irritato ed è questo aspetto che rende quasi insanabile lo strappo, aggravato ancor di più dal fatto che la dirigenza non gli ha mostrato vicinanza, nè tantomeno chiarezza e trasparenza nel gestire la situazione.

Le offerte per De Rossi non mancano, in particolare dalle grandi d’Europa: il Manchester City potrebbe ritornare alla carica, ed il suo procuratore Sergio Berti è stato avvistato proprio a Manchester, dove la squadra di Mancini ha affrontato l’Ajax, ed oggi potrebbe continuare la sua permanenza Oltremanica recandosi a Londra, sponda Chelsea. In alternativa, anche il Psg potrebbe compiere passi importanti in direzione De Rossi, con lo sceicco  Nasser Al Khelaifi che pare particolarmente interessato all’operazione. Baldini, dunque, potrebbe avere diverse offerte da “valutare”.

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