Di Canio al Sunderland ma i tifosi insorgono contro il tecnico fascista

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Paolo Di Canio nuovo allenatore del Sunderland | © Jamie McDonald/ Getty Images

Dopo l’esonero di Martin ÒNeill il Sunderland annunca il suo nuovo allenatore: il club inglese ha scelto come suo erede Paolo Di Canio e, stando a quanto dichiarato dal presidente del Sunderland, l’italiano è molto entusiasta di inziare questa nuova avventura.
Deludente il lavoro finora svolto da Martin ÒNeill che nelle ultime 8 partite non ha mai centrato la vittoria tanto da far riunire i vertici del club al termine della sconfitta ieri contro il Manchester United per 1-0, per cercare di risollevare le sorti dei Black Cats che ora si trovano al quint’ultimo posto in classifica ad un punto dalla retrocessione.

Tuttavia l’annuncio del nuovo allenatore è stato accolto da un’ondata di polemiche per via delle simpatie politiche che il 44enne tecnico italiano ha espresso in passato. David Miliband, ex ministro degli esteri britannico, in seguito alla nomina di Di Canio si è dimesso dal board della squadra di calcio proprio perchè in collisione con le opinioni politiche di stampo fascista espresse dall’ex laziale. Così in una nota spiega il ministro:

Auguro al Sunderland tutto il successo possibile. Tuttavia, alla luce delle affermazioni politiche espresse in passato dal nuovo allenatore, è giusto che io faccia un passo indietro“.

Paolo Di Canio nuovo allenatore del Sunderland  | ©  Jamie McDonald/ Getty Images
Paolo Di Canio nuovo allenatore del Sunderland | © Jamie McDonald/ Getty Images

Anche sui Social Network alcuni tifosi hanno espresso il loro disappunto sulla scelta del nuovo allnatore creando un gruppo su Facebook dal nome “Sunderland contro i fascisti“, che, sembra, abbia già raccolto molte adesioni. Non meno duri i titoli di alcuni giornali inglesi che titolano “Sunderland shock, e non è il Pesce d’Aprile” oppure “Di Canio sul serio?“.

Per Di Canio un contratto di due anni e mezzo ma se le premesse sono queste si prospettano tempi duri per il tecnico: per una squadra che ha molto seguito tra operai e socialisti è difficile dimenticare la multa che la Fifa inflisse a Di Canio quando, al termine di un derby vittorioso, andò sotto la cura della Lazio sfoggiando un indecente saluto romano.

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