“Discriminazione Territoriale”, niente più squalifica

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La Curva dell'Olimpico chiusa lo scorso anno

Nel primo Consiglio Federale dell’era Tavecchio,  c’è stata subito una decisione che farà discutere.

La Figc riunitasi in consiglio ha deciso di togliere la squalifica in caso di “Discriminazione Territoriale”.

Un successo per i club che da tempo richiedevano modifiche su questa norma e che non avranno più la tagliola della responsabilità oggettiva in caso di offese di discriminazione territoriale, al contrario di quanto accaduto nella scorsa stagione con diverse curve chiuse dal Giudice Sportivo.

In sostanza il Consiglio Federale è andato ad intervenire sull’Art.11 e sull’Art.12 del Codice di Giustizia Sportiva non facendo più parte dell’Art.11  l’offesa di denigrazione per origine territoriale od etnica ed essendo stata cancellata dall’Art.12 (l’Articolo apposito per la prevenzione dei fatti violenti) come responsabilità oggettiva delle società.

La Curva dell'Olimpico chiusa lo scorso anno
La Curva dell’Olimpico chiusa lo scorso anno

Insultare i tifosi o i calciatori della squadra avversaria facendo attraverso la propria origine o provenienza territoriale non sarà comunque concesso, la sanzione però sarà decisamente più leggera in quanto si parla di multe economiche che, in caso di club di Serie A, può raggiungere un massimo di 50mila euro.

Ovviamente ci sono le eccezioni alla regola: nei casi più gravi, dove si presentasse anche la recidività della sanzione, si potrebbe passare da una multa a pene ben più gravi con la chiusura di curve e settori colpevoli ma anche con il rischio della chiusura dell’intero impianto sino ad un massimo di due anni.

Il neo presidente Tavecchio è stato chiaro nell’indicare che questa modifica servirà ad evitare interventi drastici volendo favorire interventi più ponderati.

Una norma quella della “Discriminazione Territoriale” che nella scorsa stagione ha fatto molto discutere, tutto era nato da una scelta della Figc nell’agosto scorso di voler dare un segnale forte su questa problematica con chiusure di settori e curve che avevano portato le società a lamentarsi di rischiare di finire in una posizione di possibile “ricatto” da parte degli Ultras. Nel corso dell’anno la regola ha subito diverse modifiche con l’inserimento della condizionale (la prima pena veniva sospesa per un anno ed eventualmente riattivata al momento della seconda violazione in tale periodo), con la possibilità di intervenire solo con chiara percezione del coro e per il numero di persone colpevoli di tale atteggiamento.

Adesso questi problemi sono stati spazzati via con un colpo di spugna e si tornerà a punire i club economicamente.

Scelta giusta, scelta sbagliata? Lo scopriremo solo durante l’arco del campionato.

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