Esordi, promesse e speranze: cinque nomi da ricordare

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Il finale di campionato nelle partite in cui erano coinvolte le squadre per cui i verdetti erano già scritti, ha dato spazio ad alcune giovani promesse del nostro calcio, baby dalla belle speranze e dal futuro incerto, schiacciati come sempre dalla concorrenza interna dei big e degli stranieri, giudicati più affascinanti, e perciò spesso costretti a ” farsi le ossa ” lontano dal grande calcio, per vedere poi spesso ridimensionate le proprie ambizioni, in parallelo con la filosofia dominante nel nostro Paese, anche in altri settori, tale che ” non c’è spazio per i giovani “.

Ieri, però, hanno avuto il loro momento di gloria alcuni come Filippo Boniperti, Francesco Grandolfo, Nicola Leali, Mattia Perin e Lorenzo Tassi, in ordine rigorosamente alfabetico, ed è giusto far luce sulle loro caratteristiche e sul loro curriculum, per capire meglio quali siamo le loro potenzialità e le loro prospettive.

Filippo Boniperti è nipote d’arte, ed ha intrapreso la carriera calcistica come il celebre nonno, presidente onorario della Juventus. E’ un classe 1991 ed è cresciuto a pane e Juventus, fin dai pulcini, passando poi per la Berretti e la Primavera, rifiutando nel frattempo di passare ai cugini granata del Toro, in estrema coerenza con i valori bianconeri.

E’ un esterno offensivo, che può giocare sia da centrocampista che da seconda punta, dotato di buone doti fisiche (180 per 74 kg), e di buone doti tecniche sia di destro che di sinistro, oltre che di un buon dribbling.

Nel corso di Juventus-Napoli di ieri sera, ha compiuto il suo debutto in serie A, entrando per sostituire Simone Pepe, 50 anni dopo l’ ultima apparizione in campo di nonno Giampiero che, sicuramente, avrà seguito con orgoglio il suo erede.

Per Francesco Grandolfo del Bari, l’ esordio in serie A è stato ancora più indimenticabile, in un pomeriggio perfetto, da ricordare e raccontare: tripletta al Bologna per l’attaccante classe 1992, che, oltre all’ ottima vena realizzativa, mette in mostra buone doti tecniche che all’ età di 15 anni già gli consentivano di realizzare 150 palleggi di seguito, per ben 2 minuti, ed una personalità non indifferente che gli consente di mantenere freddezza e lucidità e di mantenere a freno l’ emozione, nonostante i suoi soli 18 anni.

Gioca in porta, invece, Nicola Leali, classe 1993, in forza al Brescia ma appetito da molti grandi club, che intravedono in lui un grande potenziale, da numero uno assoluto, come Gigi Buffon per intenderci: i due sono anche conterranei, di Castiglione delle Stiviere Leali, di Carrara Buffon, distanti solo tre ore di macchina. Il paragone è sicuramente molto impegnativo, ma il portierino ha già esordito in serie A dimostrando buona personalità. Piace soprattutto a Napoli e Juventus, ed il dirigente bresciano, oltre che ex allenatore, Gigi Maifredi lo definisce “regale”, sottolineandone, poi, la straordinaria correttezza ed educazione, doti che lo porteranno secondo Maifredi” a far la storia del calcio italiano “.

Nel Brescia ha esordito anche Lorenzo Tassi, 16 anni e tre mesi, classe 1995, che dopo Andrea Pirlo (che ha debuttato con le rondinelle a 16 anni e 2 giorni) è l’ esordiente più giovane del Brescia. Singolare che sia entratper sostituire il 37 enne Emanuele Filippini, bamdiera della società. Passaggio di consegne simbolico, fra il vecchio ed il nuovo, accendendo i riflettori su un ragazzo promettente, molto serio e posato a detta di chi lo conosce, e che già si è guadagnato la fama di talismano “anti Bergamaschi”, per la sua rete decisiva nel derby con l’Atalanta con la maglia degli Allievi nazionali del Brescia.

Un altro baby portiere, Mattia Perin, ha esordito ieri con la maglia del Genoa dal primo minuto nel match contro il Cesena, mostrando un buon talento ed una grande freddezza, dote fondamentale per un portiere, che gli ha permesso di compiere un intervento importante dopo solo un minuto di gioco, da portiere esperto e navigato, nonostante i suoi 19 anni, e che mostra una dote ulteriormente importante per un portiere, ossia l’ estrosità: nella partita contro la Roma, durante il riscaldamento, è stato filmato mentre era impegnato a palleggiare con un chewing gum. Originale, senz’ altro.

Al termine della gara con il Cesena, però, ha rivelato come l’ emozione fosse il sentimento prevalente, ringraziando iol tecnico per l’ occasione che gli ha concesso, oltre che i compagni ed i tifosi e la società. Probabilmente per la prossima stagione andrà in prestito altrove per fare esperienza, ma ha dichiarato di fidarsi completamente della società e del presidente Preziosi, nella speranza di far presto ritorno a Genova.

Cinque nomi, dunque, che sarebbe bene annotare per molti grandi club, evitando di lasciarli scappare altrove, ed evitando di farli intristire in provincia per troppo tempo. Il futuro è dei giovani e, per questo, bisogna credere in loro non soltanto quando le partite non hanno più nulla da chiedere alla classifica, ma responsabilizzandoli nel corso di match importanti.

Anche in chiave Azzurra la loro valorizzazione, oltre che di tanti altri talentini, potrebbe essere una chiave fondamentale, in un processo di necessario rinnovamento e ringiovanimento, che consenta di programmare cicli ad ampio spettro temporale, valorizzando i “prodotti” dei vivai made in Italy.

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