Europa League: Napoli corsaro, cuore Lazio, tonfo Fiorentina

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Alessandro Matri | Foto Twitter

Serata non totalmente perfetta per le tre italiane impegnate nell’Europa League 2015/16.

Il Napoli ha proseguito la sua striscia positiva andando a conquistare, sul campo del Midtjyalland, il terzo successo su tre gare europee disputate in stagione.

Prima del Napoli, la Lazio aveva mostrato tanta grinta e tanto cuore per avere la meglio sul Rosenborg, pur avendo giocato dal 6° in 10 per il rosso a Mauricio, terza espulsione stagionale per lui.

La nota stonata della serata di Europa League per l’Italia, arriva da Firenze. La capolista della Serie A infatti ha subito il secondo ko casalingo europeo, dopo quello con il Basilea, uscendo sconfitta per 2-1 dal Lech Poznan.

Veniamo al racconto delle tre sfide, partendo in ordine cronologico dalle due giocate alle 19.

FIORENTINA – LECH POZNAN

Paulo Sousa decide per un ampio turnover nella sfida contro i polacchi. Attacco guidato dal duo Babacar-Rossi.

La partenza viola è buona con una chance non sfruttata dopo pochi minuti, sostanzialmente però nel primo tempo non accade molto altro anche per una Fiorentina lenta e poco propositiva. Nella ripresa sono sempre gli uomini di Sousa a fare la gara ma la rete la trova il Lech con il perfetto inserimento di Kownacki che colpisce di prima e batte Sepe. La rete dà la scossa ai viola che si lanciano in avanti ma sia Vecino che Bernardeschi non riescono a superare un ottimo Buric. I polacchi, passato lo spavento si riportano avanti e, al 82°, sulla sponda di Kamisnki è lesto Gajos a girare il rete la palla dello 0-2. La Fiorentina cerca in tutti i modi di riaprirla e ci riesce con il gol di Rossi al 90°. Il sogno pareggio c’è, ma si spegne al 93° quando Babacar da due passi colpisce alto di testa. Vince il Lech, secondo ko europeo casalingo dei viola con la classifica che ora si fa preoccupante.

FIORENTINA – LECH POZNAN 1-2 (65° Kownacki (L), 82° Gajos (L), 90° Rossi (F))

Fiorentina (3-5-2): Sepe; Roncaglia, Tomovic, Astori; Rebic, Mati Fernandez, Suarez (73° Ilicic), Verdù (65° Vecino), Pasqual (68° Bernardeschi), Babacar, Rossi.

Allenatore: Paulo Sousa

Lech Poznan (4-2-3-1): Buric; Kedziora, Dudka, Kaminski, Kadar; Tralka, Tetteh; Formella, Holman (68° Hamalainen), Lovrencsics; Thomalla (63°Kownacki (78° Gajos)).

Allenatore: Urban.

Arbitro: Mazeika.

Ammoniti: Lovrencsics (L), Tralka (L).

Espulsi: Rebic (F).

 

LAZIO – ROSENBORG

Alessandro Matri | Foto Twitter
Alessandro Matri | Foto Twitter

Niente turnover, o almeno molto ridotto, per Pioli nella sfida casalinga contro il Rosenborg. In avanti tridente Candreva-Mauri-Felipe Anderson alle spalle di Matri. 

La partenza è shock perchè dopo soli 6 minuti Mauricio, dopo un errore difensivo, è costretto al fallo che gli costa il rosso diretto. La gara si mette in salita ma la Lazio ha tanta grinta e cuore e al 28° Candreva imbecca perfettamente Matri che non fallisce l’appuntamento con il gol. La reazione del Rosenborg è immediata ma Berisha ed i pali mantengono i biancocelesti avanti. Ad inizio ripresa arriva il raddoppio di Felipe Anderson. Sembra tutto chiuso ma i norvegesi riescono a riaprirla con il colpo di testa di Soderlund al 69°. La Lazio rischia di subire il pareggio ma al 82° Radu conquista un calcio di rigore. Dal dischetto va Candreva, Hansen respinge ma lo stesso Candreva ribadisce in gol. Nell’ultimo minuto di recupero c’è ancora gloria per Berisha che para un rigore a Soderlund. Vince la Lazio che mantiene la vetta del girone.

LAZIO – ROSENBORG 3-1 (28° Matri (L), 54° Felipe Anderson (L), 69° Soderlund (R), 82° Candreva (L)

Lazio (4-2-3-1): Berisha; Konko, Mauricio, Hoedt, Radu; Onazi (11° Gentiletti), Cataldi; Candreva, Mauri (75° Milinkovic-Savic), Felipe Anderson (70° Lulic); Matri.

Allenatore: Pioli

Rosenborg (4-3-3): An. Hansen; Svensson (75° Konradsen), Eyjolfsonn, Bjordal, Dorsin (62° Mikkelsen); Jensen, Selnaes (89° Vilhjalmsson), Midtsjo; De Lanlay, Soderlund, Skjelvik.

Allenatore: Ingebrigtsen.

Arbitro: Gil.

Ammoniti: Bjordal (R), Milinkovic-Savic (L), Matri (L)

Espulso: Mauricio (L).

 

MIDTJYALLAND – NAPOLI

Per la sfida in Danimarca, tra le due prime della classe del girone, Maurizio Sarri decide di dare riposo a diversi titolari, dando spazio alle seconde linee, con grande qualità, come Valdifiori, Chiriches e Gabbiadini. 

L’inizio gara vede i padroni di casa aggressivi e vogliosi di fare la partita ma al 19° arriva il gioiello di Callejon: lancio perfetto di Koulibaly e tocco volante dello spagnolo che scavalca il portiere. I danesi non hanno una grandissima reazione e subiscono un devastante uno-due firmato da Gabbiadini, il primo con un tocco piuttosto facile al 31° e poi una conclusione perfetta, che s’infila all’incrocio, al 40°. A due minuti dal termine del primo tempo, reazione del Midtjyalland che accorcia le distanze con un tocco da pochi passi di Pusic. Nella ripresa i partenopei cercano di gestire gara e risultato, rischiano qualcosina nel finale, prima al 77° Koulibaly salva sulla linea poi nei minuti di recupero è la traversa a dire di no al tiro cross di Mabil. Prima del triplice fischio dell’arbitro arriva anche il gol del Pipita Higuain per il definitivo poker azzurro.

MIDTJYALLAND – NAPOLI 1-4 (19° Callejon (N), 31°,40° Gabbiadini (N), 43° Pusic (M) 94° Higuain (N))

Midtjyalland (4-4-2): Andersen; Romer, Hansen, Sviatchenko, Novak; Duelund (73° Mabil), Sparv, Poulsen, Royer; Rasmussen (73° Larsen), Pusic (62° Onuachu).

Allenatore: Thorup.

Napoli (4-3-3): Reina; Maggio, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam (81° Strinic); Allan (60° Hamsik), Valdifiori, David Lopez; Callejon (64° Higuain), Gabbiadini, El Kaddouri.

Allenatore: Sarri.

Arbitro: Gozubuyuk.

Ammoniti: Koulibaly (N)

 

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