Ferrara all’attacco: “Basta con le critiche prevenute. Voglio una reazione immediata”

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Dopo la pesante sconfitta contro il Bayern Monaco che è costata l’eliminazione dalla Champions League, Ferrara si presenta nella consueta conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Bari nervoso e aggressivo, una novità per i giornalisti che non erano abituati a vederlo con tale atteggiamento.
Al tecnico non sono andate proprio giù le nomination per la sua successione sulla panchina bianconera (Mancini, Gasperini etc etc), ammettendo di non aver mai pensato a dimettersi dall’incarico e dichiarando di essere stufo delle critiche prevenute piovutegli addosso in tutti questi mesi da quando siede sulla panchina della Juventus:

Le persone forti e intelligenti devono reagire. Ho sempre detto, nel bene e nel male, che bisogna andare avanti. Sopportare le critiche, rifiutare quelle prevenute o cattive e respingerle al mittente. Il resto ci sta tutto, dopo l’eliminazione non possiamo pretendere di essere elogiati. Anche all’inizio di questo campionato, nonostante le 4 vittorie di fila, si è sempre parlato delle occasioni concesse ai nostri avversari. Tutto questo non mi torna. Abbiamo giocato delle ottime partite, ma spesso si è parlato di quello che abbiamo rischiato. Da giocatore ne ho vissute di sconfitte brucianti. Non ci sarà nessuna revisione tattica, non cambio.
Ci sono critiche costruttive e giuste dopo l’eliminazione. Ma anche chi va un pò più sul pesante, questo gioco non mi piace. Sto tranquillo finche rispedirò tutto al mittente, il libro nero l’ho aperto già da un pò. Le critiche le dobbiamo accettare, non tutte, perchè è inevitabile che sia così. Se mi sento come Ranieri l’anno scorso? Passiamo alla prossima domanda. Si è scritto e parlato anche troppo di modulo, mi sono anche rotto un pò. Se la squadra non fa quello che chiedo io? In alcune partite abbiamo incontrato difficoltà, possiamo fare meglio.
La Champions? Sappiamo di aver sbagliato la partita contro il Bayern, forse sarebbe stata difficile da vincere visto che ci sono squadre più attrezzate di noi. Ma senza dubbio potevamo passare il turno, non abbiamo fatto cio’ che dovevamo. Ci prendiamo le mazzate e andiamo avanti. È in questi momenti che bisogna reagire, bisogna avere coraggio. Ho una rosa consapevole di cosa vuol dire giocare alla Juve. Non credo che ci siano stati giocatori che avevano paura contro il Bayern. Essere usciti è il fastidio più grande, il modo non ha aiutato.
La società? Mi ha difeso. Non avevo dubbi, l’ho detto anche in altri momenti. Sento fortemente la stima e l’apprezzamento del mio lavoro da parte della dirigenza. Sappiamo che sono un allenatore alle prime armi e ho bisogno di crescere. Mi rendo conto che non c’è molto tempo a disposizione quindi devo crescere in fretta. Non ho fatto richieste per il mercato di gennaio. E non ho mai pensato di dimettermi, non ci penso. Non mi sento in bilico.
Gol subiti su calci piazzati? Ne abbiamo presi troppi ultimamente. Non ha nulla a che vedere con la corsa o col modulo, ma serve solo maggiore attenzione. Poche scuse o alibi, lì dobbiamo assolutamente migliorare. I brasiliani hanno deluso? Siamo coinvolti tutti allo stesso modo, me compreso. Anche loro devono migliorare. Cosa chiedo ai giocatori? Penso che ognuno di noi conosca la situazione e il momento. Non dovrò parlare tanto.
I prossimi impegni di campionato? Ci giochiamo qualcosa di importante tutti i giorni, sarà così anche in queste due settimane contro Bari e Catania. Siamo consapevoli ma sereni. Il Bari è una squadra agile, brava in difesa e veloce in attacco. Se avremo la stessa umiltà del Bari e la stessa intensità possiamo fare bene. Due partite decisive? Sono tutte importanti e decisive, sempre
“.

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