I Red Devils ringraziano Magic Ryan

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Ryan Giggs
GIGGS!! Tearing them apart since 1991 ! Giggs!! Li fai a pezzi dal 1991! Questo lo striscione che capeggia sugli spalti dell’ Old Trafford, tana del Manchester United e del mostruosamente splendido Ryan Joseph Giggs. Lo chiamano il Mago Gallese e a vederlo giocare a 37 anni suonati si capisce anche il perchè, 3 assist in due partite contro i blues e tanta qualità. Il suo mancino incanta le platee del mondo da 20 anni e sempre con la maglia rossa dei Diavoli di Manchester, giocatore dotato di un’intelligenza tattica superiore alla norma, oltre che di un gran dribbling e di uno scatto bruciante. Un’ala sinistra con il vizio del gol e che con il trascorrere delle primavere, il suo mentore Sir Alex Ferguson ha trasformato in un ottimo regista di centrocampo, capace di passaggi illuminanti e improvvisi cambi di passo, ideali per fornire ai compagni palloni facili da spingere in porta, chiedere a Rooney e al Chicharito. Recordman di presenze con lo United, 870, più del mito Sir Bobby Charlton, oltre 600 solo in campionato, ha vinto undici titoli nazionali (anche in questo caso è l’unico), quattro FA Cup, quattro Coppe di Lega, due Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe e due Intercontinentali. Un palmarès che farebbe invidia a chiunque dei vari C. Ronaldo, Messi & Co., mai un comportamento fuori dalle righe, sia in campo, dove è stato espulso una sola volta in una partita con la maglia della nazionale del Galles e per somma di ammonizioni, sia fuori dal rettangolo verde, nella patria delle Wags e degli scandali sessuali. Il Mago Giggs è sempre stato ed è tuttora un esempio di professionalità e di dedizione al lavoro, amato e rispettato sia dai suoi tifosi che da quelli avversari, ha di recente prolungato il suo contratto con il Manchester (scadrà nel 2012), la sua unica maglia se si eccettua quella rossa della nazionale gallese, scelta per rispetto della madre: infatti, Ryan avrebbe potuto scorrazzare sulla fascia sinistra del team di sua Maestà, ma per incomprensioni con il padre decise di prendere il cognome della madre, Giggs appunto, e di rinunciare a giocare per i leoni d’Inghilterra, scelta che sicuramente gli ha proibito di partecipare a competizioni di più alto rango, ma che a maggior ragione evidenzia la caratura morale dell’uomo, prima che del calciatore. Ryan Giggs è quindi uno degli ultimi rappresentanti di quel calcio che non esiste più, fatto di rispetto e amore, di sudore e fatica, ma anche di tanta qualità, come dimenticare, infatti, la sua splendida cavalcate al White Hart Lane o lo spettacolare gol in semifinale di FA Cup contro l’Arsenal, nel 1999, quando intercettando un passaggio partì dalla propria trequarti e con serpentina superò 3 uomini per poi scaraventare il pallone sotto la traversa con uno spettacolare tiro partito dal suo mancino fatato e non ultimo il passaggio illuminante e vellutato a liberare il compagno Park davanti a Cech e consentirgli di siglare il gol del 2-1 finale che ha portato i Red Devils in semifinale di Champions, dove incontreranno la piacevole sorpresa Schalke, guidato da un altro vecchietto terribile, Raul, ieri alla sua 72ma rete nelle coppe. Se le premesse sono queste, gli amanti del calcio hanno di che godere, perchè il Mago pare non aver voglia di smettere di sorprendere e allora signore e signori che dire: “Chapeau, this is Ryan Giggs, this is Football” .

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