Inter – Marsiglia 2-1, Brandao gela San Siro

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Brandao © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

Doveva arrivare l’impresa, così non è stato per l’Inter eliminata in maniera crudele dalla Champions League dal Marsiglia di Didier Deschamps che riesce a beffare nuovamente Claudio Ranieri. A gelare i nerazzurri e i 70 mila accorsi a San Siro per spingere idealmente la squadra a ribaltare il risultato dell’andata, la rete nell’ultimo minuto di recupero di Brandao che pareggia quella illusoria di Milito che permette ai francesi di approdare ai quarti di finale. Solo per le statistiche, e per incrementare di qualche decimo il Ranking Uefa, il gol della vittoria a tempo abbondantemente scaduto di Pazzini su calcio di rigore.

La delusione al triplice fischio finale è visibile sui volti dei giocatori nerazzurri che, a fronte di una prestazione non brillantissima, avevano comunque creduto in una possibile rimonta soprattutto dopo il gol dell’attaccante argentino che aveva riportato la situazione in perfetto equilibrio. Le lacrime liberatorie di commozione di Ranieri venerdì nella gara vinta con il Chievo lasciano spazio a quelle di dolore di stasera.

Eppure l’Inter era partita a mille all’ora creando già nei primissimi minuti di gara due palle gol clamorose, la prima con Sneijder, schierato dal tecnico romano a ridosso delle due punte, che a colpo sicuro dal limite dell’area piccola trova il miracolo di Mandanda strepitoso anche sulla seconda occasionissima capitata a Milito che ribadisce verso la porta di petto su un cross teso proveniente dalla destra dell’olandese anzichè andarci di testa che avrebbe impresso più forza alla sfera.

Brandao © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

L’avvio a razzo dell’Inter non deprime il Marsiglia che non accusa il colpo, anzi, si sveglia dal torpore iniziale prendendo le misure ai padroni di casa che fanno fatica a trovare sbocchi negli ultimi 16 metri, con Diarra e Mbia che prendono il controllo completo del centrocampo. I francesi sfondano sulla corsia di competenza di Nagatomo dove la catena di destra composta da Azpilicueta e Amalfitano mettono in difficoltà il terzino nipponico che va sistematicamente in affanno quando viene puntato dall’avversario. Valbuena si muove bene tra le linee sebbene non sia al 100% della condizione fisica e il rapido Remy non è un cliente facile per Lucio e Samuel. Nonostante il buon primo tempo, dopo la sbandata iniziale, il Marsiglia si fa vedere dalle parti di Julio Cesar soltanto per due volte, con un colpo di testa di Remy e con una bordata dalla distanza di Morel entrambe fuori dallo specchio della porta e controllate dall’estremo difensore nerazzurro.

La ripresa comincia male per l’Inter che dopo pochi minuti perde per problemi muscolari Sneijder, Ranieri ne approfitta, quasi a non vederne l’ora, per passare al suo caro 4-4-2 inserendo Obi e Pazzini al posto dell’olandese e dell’evanescente Forlan. Il Marsiglia da l’impressione di controllare il match e di poter portare a casa tranquillamente la qualificazione perchè il countdown non fa altro che rendere l’Inter sempre più confusionaria presa dalla frenesia di trovare il gol del pareggio. Ma ad un quarto d’ora dal termine Milito torna a fare il Milito del Triplete siglando l’1-0 che fa esplodere di gioia San Siro facendosi trovare al posto giusto nel momento giusto dopo un batti e ribatti in area di rigore. I nerazzurri con la rete dell’attaccante argentino trovano nuova linfa e cominciano a crederci, il Marsiglia di Deschamps tira i remi in barca impaurito cercando di congelare il risultato ma proprio quando le due squadre di preparano al supplementare ecco al 92′, negli ultimi 60 secondi di match, l’errore difensivo di Lucio che consente al nuovo entrato Brandao di aggiustarsi la palla sul sinistro e di fulminare Julio Cesar per il gol che condanna l’Inter. Prima del fischio finale c’è tempo ancora per lo scatto d’orgoglio di Pazzini che entra in area e si procura un calcio di rigore, causando l’espulsione di Mandanda, che lui stesso trasforma rendendo più amara la vittoria.

E ora? A Ranieri non restava che arrivare più lontano possibile in Champions, considerato che il campionato è ormai andato e il terzo posto resta comunque difficile da centrare, per ottenere una riconferma sulla panchina nerazzurra. Al tecnico romano, che ha comunque l’alibi di aver preso una squadra già in difficoltà, non resta che appellarsi ai santi per restare anche per la prossima stagione al timone di una nave che rischia di inabissarsi se non si dovessero riparare tempestivamente quelle falle apertesi negli ultimi anni e sulle quali non si è deciso di intervenire. La ricostruzione dell’Inter dovrà partire per forza di cose già da domani, a cominciare dai piani alti.

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