La Bild infiamma Germania Italia “Rubate le donne come i goal”

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Lettera all'Italia sulla Bild

La vittoria, seppur ai calci di rigore dell’Italia di Prandelli contro l’Inghilterra ha riportato tra la truppa azzurra e tra i tifosi tanto entusiasmo e la convinzione che nessun traguardo è precluso. Ad aumentare le convinzioni poi c’è il match contro la Germania in semifinale, appuntamento storicamente favorevole agli azzurri nonostante i pronostici della vigilia siano stati spesso a favore dei teutonici. La storica rivalità tra le due nazioni ha radici profonde e grazie allo scontro nelle semifinali di Euro 2012 si è ancora una volta manifestata. Se in Italia regna un sano ottimismo celato però dalla scaramanzia, in Germania sono tutti sicuri di riuscire questa volta a prendersi l’agognata rivincita. La Bild approfitta di Germania Italia invece per andare sopra le righe scrivendo una sorta di lettera agli italiani ricca di insulti e luoghi comuni.

Lettera all’Italia sulla Bild

La lettera, tradotta da Oriana Poeta per il Mitte, disegna l’italiano come un tipo spietato disposto a tutto pur di ottenere l’obiettivo prefissato:

Caro italiano,

di nuovo lei.

Con il suo vino, la grappa, gli spaghetti all’arrabbiata, il tiramisù.

Ciao bello.

Non abbiamo mai vinto contro l’Italia.

Noi vi crediamo romantici, ma in realtà siete spietati.

La sconfitta più amara l’ho subita a 18 anni in spiaggia, a Rimini.

Un italiano mi ha portato via la fidanzata. Spietato e romantico. Non c’è bisogno di dirvi come ci si sente, da soli sull’asciugamano dell’hotel.

L’italiano è un pirata. L’italiano ti ruba la donna dall’asciugamano ed allo stesso modo ti segna un goal.

L’italiano s’inginocchia davanti alla vergine Maria, davanti a Dio – ed allo stesso tempo è un killer.

Che partita ci aspetta?

Io ho paura per i nostri “bravi” ragazzi.

Cordialmente,

Franz Josef Wagner

La lettera di Franz Josef Wagner obiettivamente non mi fa arrabbiare, anzi, ogni volta che la leggo mi lascia quel beffardo sorriso di chi è consapevole che qualcosa di vero in fondo c’è. Ovviamente quella di Wagner è una esasperazione dovuta ad un evidente complesso di inferiorità che i tedeschi si portano dietro se non altro per non poter manifestare la loro tanto decantata supremazia. In rete girando alla ricerca di notizie mi son imbattuto poi nella simpatica risposta alla lettera di Tokyo Blue 39 che sul blog personale risponde per le rime con un post dal titolo Aveva ragione Renè Ferretti:

Il tedesco è quello studente che siede in primo banco, eccelle nelle materie scientifiche, sta attento, ascolta, studia tantissimo, a casa mangia e poi fa i compiti, oppure prima fa i compiti e dopo mangia, o addirittura mangia e fa i compiti assieme e non macchia mai il quaderno.
L’italiano i compiti non li fa, a scuola è ovviamente in ultimo banco, non si siede in maniera composta, chiacchiera, ha il chewing-gum, se ha fame apre i crackers anche prima della ricreazione, non sta attento, non sta per niente attento, studia poco, studia per il 6- ma poi prende di più, perchè è brillante. Sulle cose ci arriva prima del tedesco, le cose le inventa, è un’artista.

LA STORIA DI GERMANIA ITALIA

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