Leo Messi è umano, insulta Karanka e Arbeloa

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Messi nervoso, insulta Karanka e Arbeloa © Denis Doyle/Getty Images

L’extraterrestre Messi torna sulla terra. Ebbene si, il fenomeno argentino dal comportamento sempre rispettoso, bomber infallibile, nonché quattro volte vincitore del Pallone d’Oro, si è lasciato andare a qualche minuto di nervosismo. Il tutto è successo nel corso del Clasìco, Real Madrid-Barcellona, giocatosi mercoledì sera, per la gara d’andata delle semifinali della Copa de Rey (l’equivalente della nostra Coppa Italia). Leo Messi, non ha apprezzato il trattamento ricevuto dalla difesa delle merengues nel corso di tutta la partita e forse nervoso per l’accoglienza non proprio calorosa del Bernabeu, avrebbe insultato a fine partita prima Karanka (vice di Mourinho) e successivamente Arbeloa. Un atteggiamento del tutto nuovo per l’extraterrestre Messi, probabilmente amareggiato anche per non aver segnato e per il risultato finale.

Una grande novità per l’argentino, sempre fuori da qualsiasi scandalo calcistico, oltre che giocatore sempre corretto all’interno del rettangolo da gioco.

Messi nervoso, insulta Karanka e Arbeloa © Denis Doyle/Getty Images
Messi nervoso, insulta Karanka e Arbeloa © Denis Doyle/Getty Images

Perché? – E allora viene da chiedersi: perché? Per quale motivo Leo Messi avrebbe insultato Karanka, definendolo “Il pupazzo di Mourinho” e rivolto una sorta di minaccia ad Arbeloa “Ci vediamo a Barcellona”, non prima di avergli detto di girare lo sguardo. Il tutto è avvenuto nei parcheggi del Bernabeu, quindi a mente fredda e lucida. Un comportamento assolutamente lontano dagli standard del giocatore, apprezzato in tutto il mondo anche per il suo modo di essere. Mai polemiche, mai dichiarazioni fuori luogo e mai e poi mai insulti (perlomeno, mai in modo così plateale). E’ bastato un pareggio nei minuti finali per far scattare la scintilla all’argentino? Noi pensiamo proprio di no, ma come detto precedentemente, il quattro volte Pallone d’Oro non ha gradito i numerosi falli ricevuti nel corso di tutta la gara, quasi come se volessero intimidirlo. Ma il gioco del calcio è anche questo, uno sport maschio, dove il contrasto fisico dev’essere la norma. Probabilmente non si è sentito tutelato dall’arbitro di gara.

E allora va ricordato all’autore di 91 gol nell’anno solare 2012, Leo Messi, che lo sport è anche questo. Si perde, si pareggia e spesso (per lui) si vince. Si subiscono falli e si ricevono i fischi dal pubblico nemico, ma questo non giustifica il nervosismo a fine gara. La Pulce da extraterrestre si riscopre umano…

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