Lin vicino ai Rockets, malumori a New York. Gordon rimane agli Hornets

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Jeremy Lin, New York Knicks | © Chris Chambers/Getty Images

C’era una volta la “Lin-sanity“, ovvero l’entusiasmo che Jeremy Lin, con le sue giocate d’autore pur essendo un atleta ancora sconosciuto, aveva provocato in una città tanto importante quanto “pazza” come quella della Grande Mela. Ora quei tempi sembrano lontani anni luce anche perchè non è detto che quel periodo possa avere una prosecuzione: secondo fonti ben informate infatti i Knicks non pareggeranno l’offerta fatta pervenire al playmaker cino-taiwanese dagli Houston Rockets. New York infatti, essendo Lin un restricted free agent, avrebbe potuto trattenere il giocatore pareggiando il contratto offerto da qualsiasi altra squadra. Il problema per i bluarancio nasce però proprio dall’accordo strappato da Lin a Houston che seppur basso nei primi 2 anni (circa 5 milioni a stagione) diventa esorbitante nel terzo anno di contratto dato che il play riceverà un compenso di ben 14, 2 miloni di dollari nel 2014/2015, una somma che la dirigenza dei Knicks reputa eccessiva.

La decisione della franchigia di New York arriverà solo nella serata di martedì ma ormai pare tutto deciso e Lin verrà lasciato libero di accasarsi ai Rockets, la squadra che non credette in lui e lo tagliò prima del suo approdo ai Knicks con i quali riuscì a far innamorare i tanti tifosi bluarancio non solo al Madison Square Garden ma un pò in tutto il Mondo. A rafforzare la convinzione che Lin non verrà trattenuto ieri è arrivata una trade tra New York e Portland che ha portato ai Blazers Jared Jeffries e Dan Gadzuric mentre percorso inverso hanno fatto Kurt Thomas (anche lui di ritorno ai Knicks come l’amico Marcus Camby, che ha firmato qualche giorno fa) e soprattutto Raymond Felton, playmaker che ha già giocato sotto la guida di Mike D’Antoni (poi esonerato) in cabina di regia bluarancio prima di essere sacrificato in nome dell’affare Anthony.

Sul destino di Lin ci sono pareri contrastanti: i tifosi (non tutti ovviamente ma gran parte) sono caduti nello sconforto e si preparano a vedere il loro idolo indossare un’altra maglia. Nello spogliatoio però la situazione non è così negativa perchè Carmelo Anthony, leader della squadra, ha candidamente ammesso che l’offerta di Houston per Lin è ridicola e J.R. Smith ha rincarato la dose dichiarando che se New York dovesse davvero pareggiare la proposta di Houston nello spogliatoio Knicks potrebbero nascere dei malumori perché a suo parere, ci sono tanti giocatori che sono nella Lega da diverse stagioni, hanno sudato parecchio e non sono riusciti a ottenere un contratto così corposo come quello che si è guadagnato Lin in appena 3 mesi di gioco. E questo potrebbe essere un motivo di tensione.

Jeremy Lin, New York Knicks | © Chris Chambers/Getty Images

I Suns, invece, si sono aggiudicati l’asta per l’ex Rockets Luis Scola, diventato free agent via “Amnesty Rule”. L’argentino diventa così la terza addizione importante, dopo le firme di Goran Dragic e Michael Beasley, per Phoenix dell’era post Steve Nash (andato ai Lakers). Il prossimo obiettivo per il club dell’Arizona adesso è il free agent O.J. Mayo, che però ha estimatori anche a Chicago, Los Angeles (sponda Lakers) e a Dallas. Il tutto nasce infatti dagli Hornets che hanno pareggiato l’offerta del team dell’Arizona per Eric Gordon (58 milioni in 4 anni) e così tratteranno la forte guardia. Ora Phoenix per ottenere il giocatore ha a disposizione solo uno scambio con New Orleans ma sembra tutto molto improbabile, ecco perchè è uscito il nome di Mayo.

Brendan Haywood, altro “amnistiato”, questa volta dai Mavs, si accorda con Charlotte, Watson vola ai Nets.

Tutto tace invece sul fronte Dwight Howard, il giocatore che con le sue smanie di lasciare Orlando sta tenendo tutti col fiato sospeso. Pare però che appena la situazione Lin sarà chiarita i Rockets tenteranno l’assalto finale per portare il miglior centro dell’NBA in Texas e costruire proprio con Lin un asse “play-lungo” da sogno.

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