Malagò e il nuovo Coni: “Non deve appiattirsi sul calcio”

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Coni elimina tessere gratis ai parlamentari | immagini dal web

La sua elezione a presidente del Coni è giunta di sorpresa, ribaltando ogni pronostico della vigilia considerando che il suo competitor, Raffaele Pagnozzi, era l’uomo di fiducia del presidente uscente Gianni Petrucci, che fino all’ultimo ha spinto per la vittoria di Pagnozzi, suo braccio destro per vent’anni. Invece, i numeri hanno dato ragione a Giovanni Malagò, imprenditore molto noto e frequentatore dei salotti romani che contano, presidente del prestigioso Circolo Canottieri Aniene oltre che del Comitato Organizzatore dei Mondiali di Nuoto del 2009, ma anche ex calciatore agonista di calcio a cinque. Un uomo che, dunque, nel mondo sportivo si trova perfettamente a suo agio e che lo conosce a 360 gradi, con intenti innovatori, almeno stando alle dichiarazioni post-vittoria. Ma nel cercare di comprendere le  ragioni alla base della sua elezione, ed in particolar modo il “ribaltone” clamoroso che lo ha portato a superare per 40-35 il suo rivale Pagnozzi, secondo i bene informati ci sarebbe l’appoggio di uomini di potere molto influenti, che occupano sponde politiche trasversali. Tra questi, Gianni Letta che non ha mai fatto mistero della sua vicinanza, così come Mario Pescante, già parlamentare e sottosegretario con delega allo sport nel Governo Berlusconi dal 2001 al 2006. Ma anche la canoista italo-tedesca Josefa Idem, attualmente impegnata come testimonial e supporter della campagna elettorale di Pierluigi Bersani, e che in molti prevedono possa divenire il prossimo Ministro dello Sport nel caso in cui la coalizione di centrosinistra vincesse le prossime elezioni.

Giovanni Malagò nuovo presidente del Coni | immagini dal web
Giovanni Malagò nuovo presidente del Coni | immagini dal web

Il neo presidente del Coni Giovanni Malagò, però, chiamato a rispondere su tali aspetti preferisce mettere da parte gli orientamenti politici per considerare in primo piano i rapporti personali con Josefa Idem e Gianni Letta, che lui stesso definisce “all’insegna dell’affetto profondo, che prescindono dalle implicazioni politiche”, precisando poi che “quando si parla di sport non contano le casacche di appartenenza”. L’intento del presidente Giovanni Malagò sarà, dunque, quello di porre al centro dell’attenzione il processo riformatore ed innovatore che dovrà riguardare l’intero mondo sportivo italiano, cercando di ascoltare le esigenze dell’intero movimento e non soltanto dei suoi dirigenti.

In tal senso, pare che la sua elezione sia stata fortemente voluta proprio dai vertici degli sport cosiddetti “piccoli” – anche se in tal senso il neo presidente smentisce di essere stato appoggiato solo dalle federazioni minori – ma è innegabile il fatto che nella sua intenzione c’è la volontà di rendere maggiore giustizia a quegli sport che solitamente non riescono ad accedere alla grande utenza e che sono costretti a vivere di “briciole”.

In tal senso è molto chiara la dichiarazione di Giovanni Malagò a proposito del fatto che “il Coni non dovrà più essere appiattito sul mondo del calcio”, un messaggio che giunge ben chiaro al movimento calcistico, abituato a “fagocitare” la maggior parte della torta del panorama sportivo italiano. Tuttavia, non è corretto ipotizzare un’esclusione del calcio dalla Giunta del Coni – anche se lo stesso Malagò aveva avanzato tale proposta – ed anche il presidente dell’ Assocalciatori Damiano Tommasi, che ricopre anche il ruolo di membro del Consiglio Nazionale del Coni, sembra essere concorde con la volontà di creare una sinergia tra Coni e mondo calcistico, in modo che la forza mediatica della disciplina sportiva più seguita e popolare possa essere al servizio del Coni e, dunque, degli altri sport.

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