Milan, addio “titulo”. Adesso bisogna programmare

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Leggo questa mattina tra le varie testate giornalistiche in rete un clima di delusione nei confronti del Milan ma anche una certa assoluzione. E’ vero obiettivamente il Milan ancora non può vincere la Champions League ma uscire agli ottavi contro una squadra buona ma non trascendentale è un dramma. I rossoneri pagano, è vero, una buona dose di sfortuna per le assenze in mediana ma pagano allo stesso modo l’inesperienza di Allegri nel gestire questo tipo di competizione.

La speranza del popolo rossonero è che da questo doppio confronto inglese arrivino i giusti insegnamenti per puntare alla coppa nella prossima stagione. La squadra creata, con tanta intelligenza, in estate è frutto più dell’impeto di tornare ai vertici che di una vera e propria programmazione. Il progetto però, come avvenne con Mourinho nel primo anno nerazzurro, deve adesso esser consolidato intervenendo in maniera mirata nell’acquisto dei giocatori giusti per la consacrazione.

Il Milan ha bisogno di 5 giocatori. Il portiere, due terzini bassi, un centrocampista ed una punta d’area di rigore. Galliani e Braida stanno lavorando nella ricerca degli elementi giusti e solo il tempo ci dirà se hanno azzeccato le scelte ma la Champions League non si vince improvvisando e in via Turati questo concetto dovrebbero conoscerlo bene.

Se l’uscita dalla Champions sarà un dramma lo si scoprirà solo sul finire della stagione, al Milan infatti a questo punto non può sfuggire lo scudetto e torna ad esser importante la Coppa Italia vinta solo una volta nel venticinquennio berlusconiano.

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