Milan, Allegri squalificato c’è Tassotti in panchina

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Mauro Tassotti © Marco Luzzani/Getty Images

In questi giorni la discussione del momento sembra essere la possibilità di vedere Allegri saltare dalla panchina rossonera: secondo quanto si vocifera infatti Silvio Berlusconi vorrebbe cambiare allenatore e avrebbe già preparato una lista di probabili sostituti. Tra i pochi c’è anche Mauro Tassotti, eterno vice che ha fatto da secondo a molti dei tecnici che sono passati dal Milan: proprio per queste insinuazioni il fedelissimo rossonero ha voluto lasciare qualche dichiarazione per far tornare la calma.

Come Adriano Galliani anche lui ha spiegato di essere dalla parte di Massimiliano Allegri ma, a detta di molti non potrebbe fare diversamente: poche ora fa il vice-allenatore ha spiegato la situazione del Milan, cercando di far capire a tutti che l’aria non è proprio delle migliori e che le partenze di molti giocatori hanno messo in difficoltà la società come mai era successo in tutti gli anni precedenti.

Mauro Tassotti © Marco Luzzani/Getty Images

A spingere sul fronte Tassotti ci ha pensato poi anche la Lega: il giudice sportivo Giampaolo Tosel ha infatti squalificato per una giornata Allegri e soprattutto, il ricorso presentato dal Milan è stato respinto, costringendo il tecnico ad assistere al match contro il Cagliari dalla tribuna. A guidare Robinho e compagni sarà quindi il vice-allenatore che potrebbe riuscire a sfatare il tabù San Siro: questa potrebbe essere l’occasione giusta per mettersi in mostra e far scattare Berlusconi che è ad un passo dal cacciare il livornese. Ma riguardo questa ipotesi Tassotti ha voluto precisare che in casa rossonera non c’è alcuna intenzione di cambiare lo staff dichiarando:

“Io dopo Allegri? Mi spiace venga messo in discussione. Sono legato a Massimiliano, lo ritengo uno dei migliori allenatori che il Milan abbia mai avuto. Tra le mura rossonere non c’è l’opzione di cambiare tecnico: bisogna invece pensare positivo anche perchè l’unico modo per ripartire è quello di lottare con il coltello tra i denti. Ora è più facile giocare in trasferta che in casa, perché è diverso essere fischiati dai propri tifosi. Ci sono sempre stati vicini, anche se qualche fischio è legittimo se lo spettacolo non piace”.

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