Mourinho: “All’Inter ho dato tutto. Sapranno scegliere il mio sostituto”

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E’ un fiume in piena Josè Mourinho nella conferenza stampa del martedi di preparazione alla finalissima del Bernabeu che vedrà di fronte la sua Inter e il Bayern Monaco del suo maestro Van Gaal. La finale è vicinissima ma a tener banco è il futuro del tecnico portoghese, dalla Spagna arrivano conferme di un futuro ai Blancos di Florentino Perez e anche dalle sue parole il divorzio è più di una ipotesi. Di seguito vi riportiamo i passi più salienti della conferenza stampa tratti da Sportmediaset:

Hai mai pensato di allenare la nazionale portoghese e il risultato di Madrid può cambiare qualcosa per te?
Il risultato di una partita non cambia la mia consapevolezza di aver dato tutto all’Inter. In Portogallo mi vedo come ct ma in un futuro molto lotano”

Perché è meglio la Spagna dell’Italia ed è vero che indicherà il prossimo tecnico dell’Inter?

“Non dico che la Spagna è meglio dell’Italia, ci devo pensare. Il tecnico dell’Inter ora sono io e ho un contratto fino al 2012 o 2013 e nulla… non do indicazioni su nessuno. Visto che la società ha scelto bene con me così far anche la prossima volta. La dimensione umana di un tecnico aiuta la squadra a crescere”.

Secondo lei il calcio italiano tutto tiferà Inter?
“Non lo so. Ci sarà qualcuno che penserà prima al ranking e al prestigio del calco italiano. Ma questo succede in ogni parte del mondo”.

Cosa pensa che la faccia essere “special”?

“Prego molto. E scherzi a parte io credo di avere una buona leadership con i giocatori e con il team. Tutti per me fanno parte del gruppo. Per la finale io spero che sia la miglior partita del mondo. Poi, non nascondo che sono un buon cristiano e prego in Dio”.

Il futuro di Mou. “Come ho già detto dopo la finale prenderò la mia decisione. L’Inter non può fare altro. Non è un problema di contratto, guadagno tanto e mi vergogno pure un po’ con la crisi che c’è. Solo che non mi sento rispettato in questo Paese. Però, ripeto, non sono l’allenatore del Real, sono l’allenatore dell’Inter”.

Prime domande su Val Gaal. Mou ripercorre il passato insieme:
“Se mi ha chiesto di rimanere con lui per altri due anni significa che era contento del mio lavoro e io ero contento di lavorare con lui. Il nostro rapporto non lo dimentico, ogni tanto ci sentiamo con qualche sms. E’ un bravo allenatore”

Può essere un vantaggio conoscerlo come allenatore?
“Io lo conosco come allenatore tra il 1997 e il 2000. Da allora fino a oggi lui ha avuto una strada completamente diversa. Ha allenato la nazionale olandese, l’Ajax, ora il Bayern. E’ un allenatore diverso. Lui mi conosce solo come assistente, non come allenatore. Da allora ho fatto una strada lunghissima e le persone cambiano”

Visto che lo chiami il mio capo, c’è qualcosa che ti ha insegnato e ti può essere utile sabato?

“No. E’ una persona che lavora tanto e fa lavorare tanto i suoi collaboratori. Questo è un messaggio che ho ricevuto in quel periodo là. Quello che faccio questa settimana è esattamente quello: lavorare tanto per preparare la squadra al meglio possibile per la partita di sabato. Lavorare e lavorare”

Perché Van Gaal è preoccupato dell’arbitro della finale?

“Lui è preoccupato dell’arbitro, io sono preoccupato di voi giornalisti. Sono preoccupato con i vulcani, perché mi piacerebbe andare solo venerdì a Madrid e pare che dobbiamo andarci domani. Questa è la mia preoccupazione perché mi piace lavorare qui, mi piace che i giocatori tornino a casa la sera e mi piace partire solo il venerdì. Dell’arbitro io non mi preoccupo, si preoccupa lui e si sono preoccupati gli italiani cui non è piaciuto il gol preso dalla Fiorentina”

Van Gaal dice a lei interessa solo vincere mentre a lui interessa il bel gioco…
“Penso che in questa Champions non mi ricordo di una partita come la gara Inter-Barcellona. Una squadra che abbia attaccato così aggressivamente come noi. Abbiamo battuto i campioni d’Europa anche grazie alla partita di Barcellona. Hanno detto che là abbiamo parcheggiato il bus davanti alla porta. Per me noi abbiamo parcheggiato l’aereo, ma eravamo in dieci e partivamo del vantaggio di San Siro. Non ricordo che nessuna squadra abbia giocato come noi a Stamford Bridge. E il Chelsea è una grande squadra. Contro il Lione, Van Gaal non ha fatto una cosa molto diversa: quando Ribery è stato espulso, ha messo Tymoschuk”

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