Mourinho ritrova la parola: frecciate alle rivali e Balotelli

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Metter la museruola a José Mourinho è davvero difficile anche dopo le tre giornate di squalifica comminate nel tormentato dopo Inter-Sampdoria dal giudice sportivo Tosel, il portoghese ha tenuto ma alla fine si è arreso e ha rilasciato un intervista alla Gazzetta dello Sport:
Prima stoccata a Balotelli

“Balotelli non era al massimo per colpa della febbre? Quale febbre? La febbre l’avevo io, non lui. E’ una bugia. Io e il dottor Combi sappiamo che Mario non aveva la febbre, farlo giocare in quelle condizioni non sarebbe stato etico”


Poi ad arbitri e rivali

“Quattro pareggi nelle ultime cinque partite? Ci sono pareggi e pareggi, quelli per colpa di errori degli altri, quelli che arrivano per colpa nostra. Il pareggio con il Genoa (0-0, ndr)? Preferisco un pari così, in una partita onesta, in cui la mia squadra ha giocato bene e avrebbe meritato di vincere”.

E sulle parole di Moratti (all’Inter manca Mourinho, ndr)

“Ma io non gioco, non segno, non paro. Se la squadra gioca bene, con l’atteggiamento giusto, non c’è bisogno dell’allenamento in panchina per vincere. Quando serve il tecnico? Quando mancano concentrazione, intensità, aggressività: allora l’allenatore può cercare di aiutare la squadra ma se è lontano dai giocatori, non può fare niente”

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