NBA: Summer League cancellata, il lockout è sempre più vicino

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Il lockout NBA non è poi così lontano, anzi pare materializzarsi sempre di più giorno dopo giorno. Le ultime novità dagli “States” non sono per niente rassicuranti per tutti gli appassionati del basket d’oltreoceano, anche perchè il Commissioner della Lega, David Stern, ha fatto sapere di aver cancellato la Summer League, consueto torneo estivo di Luglio (della durata di una decina di giorni) che permette alle matricole scelte al Draft di avere un primo approccio con la Lega professionistica ed ai giocatori senza un contratto di mettersi in mostra per strappare un ingaggio e rilanciare così la propria carriera. E’ la prima volta dal 2004 che l’appuntamento estivo viene cancellato, da qui molti analisti NBA si sono sbilanciati dicendo che ormai la stagione dovrebbe saltare.

© Mike Ehrmann/Getty Images
Il prossimo incontro tra le parti, quella dei giocatori capitanati da Derek Fisher, bandiera dei Los Angeles Lakers, e quella dei proprietari delle 30 franchigie che formano la Lega, è fissato per martedì per discutere del nuovo contratto collettivo che dovrebbe portare una forte riduzione degli stipendi degli atleti (ufficializzando così il passaggio dal salary cap “morbido” a quello “rigido” usato già nella NHL). David Stern nonostante tutto si dimostra ottimista, queste le sue parole:

  • Martedì sarà un giorno molto importante, un giorno che ci dirà se potremo essere ottimisti o pessimisti. Il tempo scorre, e ne è rimasto poco, ma le parti mi sembrano intenzionate nel trovare un accordo entro il 30 giugno“.

La data fissata è particolarmente rilevante perchè in caso di nuova fumata nera sarà cancellata la free agency, data importante per le squadre che possono muoversi sul mercato e prendere i giocatori svincolati per rinforzarsi. Da ciò si capisce l’importanza dei prossimi incontri dai quali dipendono i destini delle squadre e in definitiva della prossima stagione. Il male minore sarebbe la cancellazione solo della prima parte di stagione con un torneo ridotto a sole 50 partite (invece delle canoniche 82) come già successo nell’annata 1998-1999 con un accordo trovato solo in extremis che permise di salvare il salvabile con le squadre che iniziarono a giocare solo a Febbraio (la finale fu tra San Antonio e New York, vinta poi dai neroargento texani). Ora quel contratto collettivo è scaduto con la fine dell’attuale stagione agonistica ed occorre stipulare nuovi termini, ma la strada pare decisamente lunga e piena di ostacoli, nonostante Stern ostenti sempre un certo ottimismo. Intanto giovedì 23 giugno, alle ore 19 americane, (l’una di notte di venerdì in Italia) ci sarà il Draft 2011, con Kyrie Irving favoritissimo alla prima chiamata assoluta (da parte dei Cleveland Cavaliers) e Derrick Williams suo primo antagonista. Molti atleti delle Università (in primis Harrison Barnes, fenomeno di North Carolina University) hanno tuttavia preferito restare per un’altra stagione al College proprio per evitare la possibilità di restare fermi un anno a causa del lockout, rendendo uno dei Draft potenzialmente più interessanti di sempre ad una selezione mediocre con atleti di talento medio che saranno chiamati molto in alto proprio a causa di tutte queste defezioni da parte dei giocatori più dotati. Nei prossimi giorni daremo ulteriori ragguagli sulla situazione.

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