Da 1 a 10, l’analisi di Juventus-Inter

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Andrea Stramaccioni
Andrea Stramaccioni mattatore allo Juventus Stadium | ©Getty Images

Il giorno dopo la caduta degli invincibili è fin troppo facile far pagelle, esaltarsi e cadere nell’imperdonabile errore di dar adesso l’Inter per favorita e la Juventus improvvisamente ridimensionata. Metter in fila 49 risultati utili consecutivi non è impresa semplice, farlo poi senza il proprio allenatore in panchina è impresa ancora più difficile. La vittoria dell’Inter sulla Juventus allo Juventus Stadium ha però un significato importante per il campionato italiano e per chi già dopo dieci giornate pensava che tutto fosse già deciso. Un po’ per gioco, un po’ per sintesi proveremo adesso ad analizzare Juventus-Inter in dieci punti.

10) Javier Zanetti ed Estevan Cambiasso. La Vecchia Guardia nerazzurra si prende la rivincita dei fischi della scorsa stagione, dimostrando di saper tirare ancora la carretta e di non temere la fisicità di due mostri come Asamoah e Vidal.

9) Cassano, Palacio, Milito. Il tridente nerazzurro ha messo in crisi la difesa a tre della Juventus, Stramaccioni ha avuto coraggio ed ha dimostrato di saper preparare alla grande le partite che contano ma crediamo che la contromossa bianconera non sia mai arrivata.

8) Paolo Tagliavento. La partita alla fine è stata vinta dall’Inter con pieno merito ma il fischietto ha dimostrato ancora una volta di esser inadeguato a grandi match, speriamo sia l’ultimo.

7) Alessio o Carrera. Sarà solo una sensazione ma l’assenza di Conte in panchina si sente ancora di più da quando Alessio ha sostituito Carrera.

6) I Cambi di Alessio o di Conte? Molte vittorie della Juventus quest’anno son arrivate dalla panchina, questa volta i cambi ci lasciano perplessi. Se è giusto punire Lichsteiner dopo aver rischiato il rosso non si è capito perché optare per Bendter e non per Quagliarella al posto di Vucinic e sopratutto perché non riproporre Pogba al posto dei poco lucidi Marchisio e Vidal.

Andrea Stramaccioni
Andrea Stramaccioni mattatore allo Juventus Stadium | ©Getty Images
5)Beppe Marotta. La Juventus è cotta fisicamente e inizia ad esser evidente la mancanza di alternative nei ruoli cardine. Tralasciato l’acquisto di Asamoah (oramai titolarissimo) e il giovanissimo Pogba il resto del calciomercato non è all’altezza di una squadra che vuol imporsi in Italia e in Europa.

4) Juan Jesus. Ma perché non giocava lo scorso anno? Il difensore brasiliano è una delle più belle scoperte dell’Inter 2012/2013. Perfetto in difesa sa farsi apprezzare anche in fase d’impostazione.

3) Sebastian Giovinco. I tifosi bianconeri lo hanno già scaricato a noi ieri sera non è dispiaciuto anche se è ancora lontano dalle prestazioni di Parma.

2) Lo Juventus Stadium. Tralasciando la carta arrivata in testa ad Orsato il pubblico bianconero dimostra di esser maturo.

1) Andrea Stramaccioni. Valentino Rossi lo ha definito forse prematuramente meglio di Mourinho. La cosa certa è che finalmente l’epoca dello Special One è alle spalle e in casa nerazzurra si inizia a pensare al futuro.

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