Pastore torna a Palermo… per andare in tribunale

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Javier Pastore | ©BERTRAND GUAY/AFP/Getty Images

Javier Pastore ritorna a Palermo: non è un deja-vù, ma una realtà, dettata, però, da questioni non calcistiche ma legali. Infatti, El Flaco e Leonardo sono stati ascoltati nella procura Palermitana in merito alla questione della presunta estorsione ai danni del Palermo, a seguito del trasferimento di Pastore al PSG.  La scelta di partire alla volta della capitale francese, finora, si è rivelato una scelta importante nella sua carriera, con cinque gol già realizzati nella Ligue 1 e tante ottime prestazioni sul terreno del Parco dei Principi di Parigi, pur continuando a seguire a distanza le partite dei rosanero, tifando per i supi ex compagni, e serbando un ottimo ricordo di Palermo e del calore della sua gente.

Javier Pastore | ©BERTRAND GUAY/AFP/Getty Images
A proposito della vicenda presunta estorsione, stando ai fatti rilevati, il presidente Zamparini, infatti, avrebbe denunciato una sorta di ricatto subita da parte dell’agente di Pastore, Simonian, per consentire la cessione di Pastore al PSG, dell’ammontare di ben quattro milioni di euro. Secondo Pastore, il presidente Zamparini, però, avrebbe esagerato nel parlare, come a volte capita, negando di essere a conoscenza dell’accaduto, oltre ad essere dispiaciuto perchè tale episodio lede la sua immagine e quella del suo procuratore, anche se “a volte Zamparini dice tante cose ed il loro contrario”. Della stessa versione, anche Leonardo che sottolinea come il passaggio di Pastore al PSG sia stato “il più importante della storia del calcio Francese e sia avvenuto con la massima regolarità”, precisando che i suoi rapporti con Simonian e il presidente Zamparini restano ottimi. Una vicenda che, dunque, nonostante i connotati, per ora, molto accesi, potrebbe risolversi in una grande bolla di sapone.

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