Rivelazioni Mondiali: Michael Bradley, il Gattuso del nuovo continente

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La nostra rubrica oggi ci impone di parlare di Michael Bradley, centrocampista degli Stati Uniti classe 1987 considerato in patria un raccomandato di lusso per esser il figlio dell’allenatore che per le sue doti calcistiche.

Michael Bradley, merita di star nei 23 degli Stati Uniti e in questo momento meriterebbe anche un posto nel miglior 11 mondiale. Non bravissimo tecnicamente, fa dell’agonismo il cavallo di battaglia, forte nell’uno contro uno è abile ad eseguire la doppia fase di gioco ed è un autentico ruba palloni.

Dopo una prova maiuscola contro l’Inghilterra all’esordio, dove ha irretito centrocampisti del calibro di Gerrard, Lampard e Barry, ieri ha regalato il pari contro la Slovenia in una partita vibrante.

Cresciuto molto dopo il passaggio in Germania ai tedeschi del Borussia Mönchengladbach, ricorda il primo Gattuso per dinamismo e volontà. Il fattore negativo? Senza ombra di dubbio il temperamento. Michael Bradley è infatti un istintivo e spesso riceve ammonizioni gratuite che alla lunga pesano con giornate di squalifica.

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