Zeman si salva, per ora. Decisiva Roma-Cagliari

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Zeman rimane in sella, ma può saltare già contro il Cagliari | ©Gabriele Maltinti/Getty Images

Zdenek Zeman si salva, per ora. Il boemo avrebbe dovuto riportare la Roma fra le grandi del nostro calcio ma, per adesso, i risultati dei giallorossi sono stati molto deludenti. Prima i presunti litigi con più di un giocatore -ogni riferimento a Daniele De Rossi è puramente casuale- poi i mugugni dei tifosi. Sempre più impazientito nel perdere punti importanti, il pubblico dell’Olimpico vuole qualcosa di più del gioco improntato sul segnare più gol dell’avversario. A cosa serve fare tre gol se poi la difesa è letteralmente un colabrodo e si subiscono quattro reti? A niente.  Il tifo è comunque spaccato a metà: alcuni, la minoranza puntano il dito contro il boemo, altri ritengono i primi responsabili i giocatori stessi, rei di non impegnarsi a dovere. Dovrebbe aver iniziato a pensare qualcosa di molto simile anche la dirigenza della Roma. Questa mattina, Baldini e Sabatini hanno incontrato Zeman che, nel post partita di Bologna, si lamentava di una mancanza di regole scritte: il tecnico si riferiva a episodi come quello che ha visto coinvolto il portiere Stekelenburg, inammissibili eppure, evidentemente, possibili. Ricordiamo che il numero uno olandese si era sfogato in un’intervista non autorizzata sulla sua situazione di gregario al nuovo titolare Goicoechea. Tornando all’incontro fra Zeman e la società, cosa è emerso dal faccia a faccia durato più di un’ora?

Zeman rimane in sella, ma può saltare già contro il Cagliari | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
Zeman rimane in sella, ma può saltare già contro il Cagliari | ©Gabriele Maltinti/Getty Images

A RISCHIO – Non sono arrivate conferme riguardo la certezza della permenenza di Zeman sulla panchina della Roma. Questo vuol dire che il boemo potrebbe venire esonerato da un momento all’altro. I più maligni considerano la prossima partita contro il Cagliari, l’ultimo banco di prova per il boemo. Le alternative a Zeman al momento sono due: Alberto De Rossi o Malesani con Blanc che ha smentito l’interessamento dei giallorossi. Fondamentalmente ci sono dei pro e dei contro riguardo l’operato di Zeman in questa stagione. A tutto l’ambiente è piaciuta la nuova mentalità che l’allenatore ha trasmesso alla squadra: gioco offensivo indipendentemente dall’avversario. In più, l’idea di far esordire dei giovani a discapito di veterani, è un segno di buon auspicio: il semisconosciuto Florenzi è adesso uno dei punti fermi della Roma zemaniana. I contro sono però pronti a far crollare l’impero del boemo. La difesa è praticamente assente e certe situazioni sono imbarazzanti: basta vedere alcuni gol subiti nel corso della stagione. Alcuni giocatori si lamentano di essere poco impiegati. Se ad affermare questo è Daniele De Rossi, la cosa ha un certo effetto. Un campione così lasciato fuori? Un vero è proprio azzardo.

FALLIMENTI – Una cosa bisogna comunque dirla: la Roma è riuscita nella titanica impresa di sbagliare due progetti consecutivi a distanza di un anno l’uno dall’altro.  L’anno scorso il prode Luis Enrique ha fatto un flop che più grosso era difficile farlo. L’intenzione di portare un gioco Barcelloneggiante a Roma è diventata da vanto a burla. Quest’anno con Zeman, discorso simile: Roma che parte con tutti i pronostici del caso ma che dopo appena un girone d’andata si ritrova nell’anonimato di metà classifica. Il fatto è che la Roma ha speso un bel po’ di soldini in due anni. L’anno scorso pochissime soddisfazioni e quest’anno al momento resta ancora aperta la possibilità di una finale di Tim Cup. Troppo poco per le aspettative che sono state create e per i soldi spesi. Ci si aspettava di più. Colpa dei giocatori poco inclini a seguire il maestro Zeman o colpa del boemo con metodi non adatti a una squadra non ancora pronta come la Roma? Altra ipotesi: e se fosse la società ad aver toppato di nuovo? Risposte che solo il tempo ci saprà dare.

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