Rosalia Pipitone, la saracinesca della Res Roma

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Rosalia Pipitone | © Rosalia Pipitone

Una vera e propria muraglia spesso insuperabile, vincitrice del premio come miglior portiere, assegnato dal sito Calciodonne.it per la stagione 2013/14 e spesso decisiva nelle gare disputate in questo campionato, stiamo parlando di Rosalia Pipitone estremo difensore della Res Roma.

Nata a Torretta, in provincia di Palermo, il 3 agosto 1985, Rosalia inizia a giocare con Autoscuola Puccio e Aquile Bagheria, squadre della sua provincia, poi nel 2011 si trasferisce alla Res Roma, sua attuale squadra.

Andiamo a conoscere il portierone della Res, scoprendo i suoi inizi, i suoi obiettivi, il suo rapporto con i tifosi, insomma conosciamo meglio Rosalia Pipitone. 

Per iniziare vogliamo chiederti come ti sei avvicinata al calcio, come è nata in te la passione per questo sport?

La mia passione è nata sin da piccola, ho una foto in cui avevo tre anni e stringevo un pallone da calcio tra le mani. Ho iniziato giocando con gli amici per strada.

Hai un calciatore a cui ti ispiri, un idolo?

Il mio idolo è Christian Abbiati. Ricordo il suo esordio nel 1998/99 quando entrò a sostituire Sebastiano Rossi che era stato espulso. Da quel momento si conquistò il ruolo di titolare divenendo  decisivo per la conquista dello scudetto dei rossoneri.

C’è una calciatrice straniera con cui ti piacerebbe giocare?

Sicuramente l’attaccante americana Abby Wambach.

Cosa manca, secondo te, al calcio italiano per poter competere a livello europeo?

Uno dei principali fattori è che all’estero le calciatrici sono professioniste, giocano a calcio per passione ma anche come mestiere, potendo così concentrarsi solo sul calcio. Qua la maggior parte delle ragazze o lavora o studia quindi non può dedicarsi totalmente al calcio. Un altro fattore è sicuramente la mancanza di strutture.

Rosalia Pipitone | © Rosalia Pipitone
Rosalia Pipitone | © Rosalia Pipitone

Sei considerata, a giudizio di molti, tra i migliori portieri della Serie A, qual è il tuo punto di forza e dove pensi di dover migliorare?

Punto di forza? Non saprei, molto probabilmente la mia capacità di saper giocare bene con i piedi, anche nell’impostare l’azione. Vorrei invece migliorare nelle uscite basse.

C’è una parata che ricordi con particolare piacere?

Nella gara di andata di quest’anno contro la Torres. Eravamo avanti 1-0 e mancavano pochi minuti alla fine, Marchese colpisce di testa e la palla si dirige sotto la traversa, ci sono arrivata con un balzo e l’ho deviata con la mano di richiamo.

Rosalia Pipitone | © Rosalia Pipitone
Rosalia Pipitone | © Rosalia Pipitone

 

Quest’anno, dopo aver avuti un inizio molto positivo, la Res si trova in un periodo decisamente poco brillante, qual è adesso l’obiettivo della tua squadra?

L’obiettivo è sempre stato la salvezza diretta, insomma cercare di rientrare tra le prime sei, adesso è lo stesso, arrivare tra le prime sei oppure cercare di arrivare 7° con almeno dieci punti di vantaggio sulle rivali per poter evitare di disputare i playout.

 

 

Com’è la vita da calciatrice ed il tuo rapporto con i tifosi della Res Roma?

Diciamo che posso ritenermi “privilegiata” facendo solo la calciatrice. Riguardo ai tifosi, sono un pubblico fantastico. Ci dedicano cori personalizzati, ci sostengono con striscioni, coreografie, non ci fanno mancare niente. Ho un ottimo rapporto con loro.

Tornando a parlare del campo, c’è tra le tue compagna giovane che pensi abbia la possibilità di divenire un talento futuro?

La nostra è una squadra con tante giovani ma certamente posso nominare Giada Greggi. E’ giovanissima, classe 2000, con tutte le potenzialità per emergere. Mi ha colpito, difficilmente mi faccio entusiasmare ma lei mi ha davvero colpito positivamente.

Un’ultima domanda prima di salutarti e ringraziarti, secondo te perchè i nostri lettori dovrebbero seguire il calcio femminile?

Dovrebbero seguirlo perchè è uno sport pulito, fatto con tanta passione.

 

 

 

 

 

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