Rugby, Il Flaminio resterà tempio italiano. il Sei Nazioni rimane a Roma

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Il presidente della Federazione Italiana Rugby, Giancarlo Dondi ha annunciato che l’ Italia proseguirà la sua avventura al Sei Nazioni a Roma e sempre al Flaminio scongiurando così, la paventata ipotesi, che gli azzurri del rugby potessero giocare fuori dalla capitale le gare del Six nations.

Il monito del Presidente del Coni Gianno petrucci che nei gorni scorsi aveva assolutamente rifiutato la possibilità che l’ Italia giocasse il prestigioso torneo fuori dalle porte di Roma è andato a buon fine. La decisione è arrivata al termine dell’incontro avuto, proprio da Dondi, in Campidoglio con il sindaco Gianni Alemanno e la Fondazione Nervi, rappresentata da Marco Nervi. Ora la Fir dovrà comunicare al Board del Sei Nazioni e alle altre cinque federazioni che il Flaminio di Roma continuerà ad essere il terreno di gioco dei match interni dell’Italia nel Torneo. Solo dopo la Fir annuncerà i termini del nuovo accordo.

Il nuovo Flaminio sarà di 40mila posti, ha detto l’architetto Eloi Suarez, titolare del progetto di ristrutturazione e ampliamento del stadio. Secondo quanto previsto originariamente, ora il Comune dovrebbe dare il via ai lavori per le zone ospitality e stampa, mentre dopo i due incontri che l’Italia giocherà al Flaminio nel 2012 contro Inghilterra (11 febbraio) e Scozia (17 marzo), dovrebbero cominciare i lavori per l’ampliamento, che si dovranno quindi chiudere prima del Sei Nazioni del 2013.

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