Scommessopoli: Gianello patteggia e inguaia il Napoli

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Scommessopoli, Gianello patteggia e Napoli rischia -2 in classifica
Scommessopoli, Gianello patteggia e Napoli rischia -2 in classifica | © Giuseppe Bellini/Getty Images/Getty Images

Se sul campo il Napoli di Walter Mazzarri si è rivelato la principale avversaria della Juventus per la lotta allo scudetto, considerando le difficoltà dell’Inter delle ultime partite in attesa dell’importante scontro diretto contro i nerazzurri che si giocherà domani a San Siro, il verdetto del tribunale potrebbe complicare la corsa tricolore dei partenopei a causa dell’ormai nota vicenda scommessopoli che coinvolge direttamente l’ex portiere di riserva del Napoli, Matteo Gianello. 

L’ex portiere del Napoli, infatti, in un primo momento aveva negato con forza le proprie responsabilità ma, poi, dopo un lungo interrogatorio aveva confessato la tentata combine prima di Sampdoria-Napoli del 16 Maggio del 2010 (finita poi 1-0, ndr) proposta ai due compagni di squadra Paolo Cannavaro e Grava che, però, si rifiutarono categoricamente di portare avanti la combine, pur non denunciando il compagno di squadra e, proprio per tale omessa denuncia loro due rischiano una squalifica. Gianello, invece, avendo ormai confessato ha scelto di patteggiare proprio per “attenuare i danni”. In ogni caso, il tutto verrà deciso nel processo che inizierà lunedì prossimo, nel quale il patteggiamento e la conseguente “ammissione di colpa” di Matteo Gianello farà sì da coinvolgere in maniera automatica il Napoli con responsabilità oggettiva.

Scommessopoli, Gianello patteggia e Napoli rischia -2 in classifica
Scommessopoli, Gianello patteggia e Napoli rischia -2 in classifica | © Giuseppe Bellini/Getty Images/Getty Images

Tale scenario che va a crearsi, porterà in primo grado con tutta probabilità alla penalizzazione dei partenopei, che rischiano di perdere due punti in classifica, mentre nel secondo grado di giudizio ed in quelli successivi, il Napoli potrà poi scegliere di percorrere due diverse strategie difensive: patteggiare o meno.

La prima è quella di decidere per il patteggiamento e, dunque, vedere ridotta la penalizzazione in classifica ad un solo punto; la seconda alternativa, invece, è quella di portare avanti la causa della propria estraneità ai fatti, rifiutando di patteggiare, e puntare all’annullamento dei due punti di penalizzazione nei gradi di giudizio seguenti, sulla falsa riga della strategia portata aventi da Antonio Conte e dalla sua difesa che, sempre nell’inchiesta scommessopoli, ha rifiutato il patteggiamento ed ha visto ridotta dal terzo grado di giudizio – quello del Tnas – la sua squalifica da dieci a sei mesi: in tal senso, l’auspicio del Napoli è quello di cavarsela in terzo grado con una maxi multa e nessuna conseguenza sulla classifica.

La strada più probabile sembra essere proprio quella del rifiuto del patteggiamento anche perchè patteggiare significa ammettere, in sostanza, la propria responsabilità: la società di De Laurentiis, invece, punta ad uscire “senza macchia” da una situazione che la vede coinvolta indirettamente per colpa di un proprio tesserato. Tuttavia, tale impostazione difensiva avrà probabilmente delle conseguenze del cammino del Napoli in questo campionato, se non altro perchè – alla luce dei tempi protratti della giustizia ed, in particolare, per le tempistiche finora mostrate nell’inchiesta scommessopoli – sarà difficile stabilire quando, in caso di esito positivo del giudizio, il Napoli potrà riappropriarsi dei punti di penalizzazione.

Pertanto, tale incertezza legata a scommessopoli non può non condizionare il cammino degli uomini di Walter Mazzarri che, dunque, in caso di penalizzazione dovranno “caricare a testa bassa” cercando di non perdere punti per strada, consapevoli che il loro destino in campionato non dipende soltanto da loro ma anche dalla decisione della giustizia che, però, non è dato sapere quando arriverà.

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