Signori in lacrime: “Io innocente, sono stato massacrato”

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Beppe Signori parla in conferenza stampa e prova a chiarire il campo dalle tante voci e dalle pesantissime critiche dei giorni scorsi, in cui dopo lo scoppio della vicenda scommessopoli si era chiuso in un silenzio impermeabile.    

© OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
L’ex capitano del Bologna ha dichiarato il suo amore per le scommesse, ma non per quelle illegali: a lui piace scommettere per puro divertimento, come quando scommise con compagni e giornalisti di riuscire a mangiare entro 30 passi una merendina, “la scommessa del Buondì Motta”. L’ex calciatore è parso visibilmente emozionato, con la voce rotta, ma ha cercato di farsi forza per poter ringraziare lucidamente coloro che gli sono stati vicini in questi giorni, manifestandogli affetto e precisando di non fare parte di alcuna organizzazione, nè tantomeno di esserne a capo.     Ripercorre, poi, le immagini degli ultimi quindici giorni con l’arrivo in questura, le impronte digitali da rilasciare, il suo corpo appoggiato ad una parete, la lunga attesa, lo shock, i giornalisti, gli avvocati. Tutto un fraintendimento secondo l’ex attaccante della Lazio, anche perchè nelle intercettazioni raccolte lui non è mai coinvolto. L’unico episodio che ammette possa incrinare la sua posizione difensiva è l’incontro del 15 Marzo, quando i suoi due commercialisti lo invitano ad incontrare “due sconosciuti”, ossia Erodiani e Bellavista: quando fu redatto il famoso “papello”, per il quale Signori serviva da garanzia per avvicinare giocatori di serie A, per le future combine. Ma lui non diede la sua disponibilità, almeno stando alla sua versione dei fatti. Una vicenda ancora tanto intricata, dalla quale sarà difficile uscirne completamente “illesi”, anche per uno della sua tempra. Ora Signori desidera solo allontanarsi dal mondo del calcio e dagli ambienti ad esso “paralleli”, lasciando da parte anche i contratti firmati con Mediaset e con Sky 365, canale – ironia della sorte – di scommesse.

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