Totti contro tutti. Sabatini “deve far lavorare Luis Enrique”

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E’ inutile nascondersi a Roma c’è un caso Totti. Il capitano nei mesi scorsi designato come elemento cardine nel nuovo progetto vive adesso al centro di un vortice orchestrato forse ad arte dalla società che a turno vede dirigenti e allenatori protagonisti. Fu Baldini il primo a parlare di un Totti pigro, la società però fece cadere la questione risolvendo prima i rebus sul nuovo assetto societario, il secondo colpo lo diede mister Luis Enrique che mandò in panchina nella partita d’andata il capitano mentre nella seconda e decisiva lo sostituì nel momento clou beccando poi il gol che costò l’eliminazione. DiBenedetto ovviamente si schierò nei confronti dell’allenatore leggittimando le scelte dell’asturiano e lanciando un nuovo segnale a capitano, squadra e tifosi.

© Andreas Solaro/Getty Images
La definitiva conferma che il capitano non è intoccabile e dovrà fare uno sforzo in prima persona per andar d’accordo con l’allenatore e la società accettando di buon grado è Walter Sabatini. Il ds con coraggio e senza peli sulla lingua riapre la questione temendo forse che il progetto Roma si possa arenare ancor prima della partenza “Credo – ha detto – sia ora di affrontare questa triangolazione Baldini, Totti, Luis Enrique, che non mi piace affatto, e’ una sorta di stallo. Io so che se un aereo stalla poi precipita e non vorrei introdurre il precipizio per la Roma, sento molto il pericolo di queste vicende, che dovremo risolvere. Chi deve fare cosa per risolvere la triangolazione? Tutti devono fare qualcosa, forse quello che deve fare meno e’ l’allenatore. Forse il buonsenso gli consigliera’ di fare le cose in maniera piu’ morbida, ma io credo che sia un grande allenatore. Non possiamo discuterlo perche’ ha fatto o non ha fatto giocare Totti oppure perche’ lo ha sostituito. Si tratta di scelte che creano movimenti di opinione e questi dobbiamo sopportarli”. “Totti non puo’ lasciare che si dica che c’e’ il problema Totti, deve risolverlo lui facendo un grande sacrificio. So che per lui non giocare e’ un grande sacrificio – ha detto il ds della Roma – ma a questo punto della sua vita sportiva ci si aspetta qualcosa di speciale e deve essere lui l’artefice. Deve essere svincolato da tutte le situazioni che parlano di problemi di lesa maesta’: Totti e’ un grande campione, ma deve esserlo con criteri diversi. Non sopporto che si vada passivamente verso la rovina, non ascoltero’ l’orchestra del Titanic che affonda” “Oggi puo’ darsi che Totti sia piu’ utile alla Roma con 20 partite che con 30. Deve mantenere il sorriso anche per aiutare i nuovi. Francesco ha sempre avuto comportamenti ineccepibili. Non parlo di accantonamento di Totti, parlo della richiesta di poter far lavorare l’allenatore serenamente. Puo’ decidere di non far giocare Totti senza dover subire un processo o un aggressione dalla quale non si uscirebbe piu’. Totti e’ un campione vero, un essere umano speciale, perche’ deve essere raccontato cosi’? Deve resettare le sue cose, perche’ il Totti di oggi deve aiutare l’allenatore chiunque esso sia, perche’ senno’ fuori la vicenda viene raccontata in maniera diversa”.

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