Valentino Rossi torna al successo ad Assen. 2° Marquez, 5° Lorenzo

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Valentino Rossi
Valentino Rossi © Mirco Lazzari/Getty Images

Finalmente è ritornato a suonare l’inno italiano sul gradino più alto del podio e chi se non lui sarebbe potuto riuscire nell’impresa di interrompere il dominio spagnolo che dura da inizio campionato? Chi se non Valentino Rossi, che a 34 anni è ritornato alla vittoria dopo quasi tre anni di digiuno, da quell’ultimo successo datato Ottobre 2010 al Gran Premio della Malesia per poi sprofondare in un periodo buio passato in sella alla Ducati. Non è un caso che il Dottore sia ritornato alla vittoria ad Assen, Gran Premio d’Olanda e Università del Motociclismo, da sempre uno dei suoi circuiti preferiti sul quale ha ottenuto ben 8  successi e dove nel 2009 ottenne il suo 100esimo centro in carriera, e non è un caso che a farlo sia stato in sella alla “sua” Yamaha M1, la moto che più di tutte in carriera gli ha regalato soddisfazioni, le più grandi.

Il pesarese è riuscito a zittire la critica che ormai lo vedeva come un pilota bollito dimostrando una grande prova di carattere, quella che tutti i suoi tifosi aspettavano da 44 gare a questa parte. Il nove volte campione del mondo ha trovato da subito il ritmo giusto per stare con i primi, cosa che in quest’anno non gli era mai riuscita ed è poi riuscito a portare gli attacchi decisivi ai suoi rivali nella chicane prima del rettilineo finale mostrando la cattiveria dei tempi migliori; bellissimi i sorpassi a Marquez prima e Pedrosa poi che gli hanno permesso di prendere la testa della gara già al sesto giro imprimendo poi un ritmo insostenibile che lo hanno portato a tagliare il traguardo per la 106esima volta davanti a tutti.

Valentino Rossi
Valentino Rossi © Mirco Lazzari/Getty Images

Marc Marquez è giunto secondo, nonostante una caduta nelle qualifiche del sabato gli abbia procurato la doppia frattura di mignolo e alluce destri. Lo spagnolo ha chiuso con circa due secondi di ritardo dalla prima posizione ma come al solito è uscito alla distanza, beffando il suo compagno di squadra Daniel Pedrosa giunto ai giri finali della corsa con le gomme alla frutta nel tentativo di restare nella scia di Rossi che oggi era praticamente imprendibile. Il giovane rookie della Honda ha dovuto faticare comunque per tenere a bada gli attacchi di un arrembante Cal Crutchlow, che nonostante la pole position ottenuta nelle qualifiche è stato costretto ad una rimonta a causa di una partenza tutt’altro che perfetta. Il pilota britannico avrebbe potuto ottenere facilmente la seconda posizione ma un errore di valutazione lo ha portato ad andare lungo alla prima curva proprio mentre iniziava l’ultimo giro, rischiando di centrare Marquez che era davanti a lui.

Da applausi la gara di un eroico Jorge Lorenzo, che ha sorpreso tutti ad inizio giornata dando la notizia che avrebbe preso parte alla gara nonostante l’infortunio occorsogli nelle libere del venerdi. Il campione del mondo in carica è scattato dall’ultima posizione proprio perchè nella giornata di ieri mentre i suoi colleghi prendevano parte alla sessione di qualifica per definire la griglia di partenza lui si faceva operare per ridurre la frattura scomposta alla clavicola sinistra fissata da otto viti ad una placca in titanio; nonostante ciò è risalito in moto grazie anche alle infiltrazioni e si è esibito in una grande rimonta che lo ha portato fino alla quinta posizione finale, ad una manciata di secondi dal principale rivale nella lotta al titolo Pedrosa, che già da venerdì stava pregustando l’allungo decisivo in classifica generale, ma sul quale ha perso soltanto due punti risultando come vero sconfitto di questa tre giorni olandese.

Ci si aspettava invece di più da Stefan Bradl, che aveva ottenuto la terza posizione al termine delle qualifiche del sabato. Il tedesco ha perso di consistenza durante la gara scivolando fino alla sesta posizione finale davanti all’altra Honda di Alvaro Bautista, tallonato da un grande Aleix Espargaro, ormai non più una sorpresa, che sulla Crt Art del team Aspar è riuscito a chiudere in ottava posizione precedendo la seconda Yamaha Monster di Bradley Smith.

Davvero sottotono la gara delle due Ducati con Andrea Dovizioso che ha chiuso la top-ten in decima posizione e Nicky Hayden subito dietro in 11esima. Distacchi abissali per i due piloti di Borgo Panigale che mettono un serio punto di domanda sul futuro della GP13, davvero lontana, lontanissima dalle posizioni che le competono.

 

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