Il Pallonaro

Andrea Agnelli difende Conte e Marotta: “non siamo Lord”

L’uragano di polemiche del post-Juventus-Genoa ancora non si è del tutto placato, in attesa di capire quali saranno le conseguenze disciplinari per Antonio Conte e Beppe Marotta a seguito delle loro proteste per la mancata concessione del calcio di rigore da parte dell‘arbitro Guida per il fallo di mano di Granqvist proprio allo scadere del match. Come noto, dapprima era stato il tecnico salentino ad alzare la voce in campo, scagliandosi contro Guida (che glia avrebbe risposto “non me la sono sentita”) e poi con Romeo, giudice di linea che invece avrebbe assegnato il rigore e, poi, anche Beppe Marotta che – sulla medesima linea di Conte – ha sollevato la problematica dei “condizionamenti geografici” dei fischietti considerando la provenienza napoletana (Torre Annunziata, ndr) dell’arbitro Guida. I toni di Conte e Marotta, molto forti, hanno sollevato un vespaio di polemiche ulteriori nella giornata di ieri ma il presidente Andrea Agnelli, intervenuto ieri sera al gala del Calcio organizzato dall’Aic, ha voluto giustificare il suo tecnico ed il suo amministratore delegato, ed ha preferito sottolineare quali fossero le circostanze particolari nelle quali i due sfoghi si sono manifestati.

Andrea Agnelli ha fatto leva, così, sul fatto che non si può essere “lord inglesi” appena finisce una partita, “soprattutto se chiusa in modo eclatante”, precisando che le reazioni di Conte e Marotta rientrano nell’ordinarietà del nostro calcio, perchè “ci sono sempre state” ed evidenziando quello che può essere lo stato d’animo seguente ad una gara vissuta con intensità e partecipazione da entrambi. Ma nessuna estremizzazione da parte del presidente bianconero che, anzi, sottolinea che il clima in casa Juventus è di totale serenità e che non è opportuno, come spesso accade, enfatizzare al massimo tutto ciò che accade alla squadra bianconera, nel bene e nel male. Il presidente Andrea Agnelli, poi, ricalca il tema designazioni lanciato a caldo da Beppe Marotta ma, ovviamente, adopera toni molto più pacati, passando la palla al designatore che “valuterà sull’opportunità di certe designazioni”.

Andrea Agnelli difende Conte e Marotta | © Vittorio Zunino/Getty Images

Intanto, però, le contro-reazioni del mondo del calcio alla veemente reazione juventina non si placano e, nella giornata di ieri, si sono registrate molte dichiarazioni al veleno, sia dalle istituzioni calcistiche che dai diretti concorrenti della Juve nella corsa scudetto. In primis il vicepresidente della Federcalcio Demetrio Albertini che ha sottolineato come la Juventus “ha esagerato, è andata sopra le righe”. Poi, anche il portiere Morgan De Sanctis del Napoli – la squadra che lo stesso Andrea Agnelli elogia nel rendimento e definisce la “vera contendente al titolo di quest’anno”  che, a differenza del suo allenatore Walter Mazzarri che ha preferito non commentare gli episodi accaduti in cada d’altri, ha usato toni decisi, invitando le istituzioni ad analizzare molto dettagliatamente “tutte le reazioni e le chiacchiere dei tesserati della Juventus”.

In ogni caso, però, le parole e le polemiche come si suol dire le porterà via il vento, soprattutto considerando che l’aspetto più importante sarà il risultato del campo, ciò che verrà sancito a fine stagione, come lo stesso Andrea Agnelli – da persona pragmatica qual è – evidenzia: alla fine chi conta, chi ha ragione, è chi arriva davanti a maggio”.

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