
Decisione epocale per la Ferrari, Formula 1 scossa (Foto IG @scuderiaferrari - ilpallonaro.com)
La Ferrari starebbe valutando un clamoroso addio: una mossa che, se confermata, scuoterebbe l’intera Formula 1 dalle fondamenta.
Certe voci corrono piano, quasi sottovoce. Eppure, quando arrivano, fanno rumore. Tanto rumore. Perché non si tratta di un pilota che cambia scuderia o di un nuovo aggiornamento tecnico. Stavolta il cuore della questione è molto più profondo.
C’è in ballo l’identità di una delle squadre più iconiche della storia della Formula 1. E c’è chi giura che la Ferrari stia per fare qualcosa che nessuno avrebbe mai pensato fino a pochi anni fa. Non è un gossip, è la dichiarazione che arriva direttamente dal mondo dei motori, da addetti ai lavori, persone esperte che non parlano per il semplice gusto di farlo.
Cosa succede alla Ferrari
Già da settimane, i segnali si moltiplicano. C’è qualcosa nell’aria che fa pensare a un cambiamento radicale, quasi epocale. Nulla di ufficiale, certo, però tra gli addetti ai lavori l’indiscrezione gira. E non è una di quelle che si dimenticano in fretta. Perché se davvero la Ferrari decidesse di “spostarsi”, anche solo in parte, dal suo quartier generale di Maranello, l’effetto sarebbe simile a un terremoto. In Formula 1 e non solo.
A parlare, stavolta, è Nico Rosberg. Non uno qualunque, ma un campione del mondo, che oggi osserva da fuori ma conosce ancora bene il dietro le quinte. Secondo il tedesco, infatti, i problemi della Ferrari non sono soltanto tecnici. C’è dell’altro. Un ostacolo meno visibile, ma forse ancora più duro da superare: il fattore culturale. Per Rosberg, la Ferrari lavora con un’impostazione che mal si adatta alle logiche vincenti delle squadre britanniche. È una questione di metodo, di approccio, di mentalità. E questo, dice chiaramente, potrebbe spiegare perché la rossa, nonostante i mezzi e il talento, non riesca più a stare al passo.

Non è un’opinione isolata. Anche Lewis Hamilton, da poco annunciato come futuro pilota della Ferrari, ha lasciato intendere qualcosa di simile dopo il weekend in Canada. Ha parlato di differenze profonde, di un sistema da cambiare, di un modo di lavorare che ha bisogno di evolversi per vincere.
Ed è proprio qui che l’indiscrezione si fa concreta. Sempre secondo Rosberg, la Ferrari starebbe valutando la possibilità di aprire una filiale nel Regno Unito, nel cuore della cosiddetta motorsport valley. Sarebbe un passo storico, una mossa strategica che romperebbe con decenni di centralizzazione a Maranello. Ma non è detto che basti. Rosberg è scettico: “Il problema è la comunicazione. Quella base dovrebbe dialogare in modo perfetto con la sede centrale. E forse questo, semplicemente, non è possibile”.
Ecco, forse è proprio questo il punto. Non basta costruire una seconda casa, se poi le stanze non si parlano. Ma che la Ferrari stia pensando davvero a una mossa così radicale, fa capire quanto sia profonda la crisi. E quanto forte sia la voglia, o forse il bisogno, di tornare a vincere. Anche a costo di rinunciare a un pezzo della propria anima.