Il Pallonaro

Bilancio Juventus, Marotta 208 mln tra top e flop

Nel giorno “31”, di Gennaio ovviamente, ci si attendeva il colpo ad effetto da parte di Beppe Marotta, per portare alla Juventus quel rinforzo offensivo che appariva assolutamente indispensabile. Invece, gli affari last minute non sono andati in porto: niente Lisandro Lopez, niente Icardi, niente Belfodil. Il rinforzo d’attacco della Signora dal mercato di riparazione resterà soltanto Nicolas Anelka, oggetto misterioso dopo l’esperienza cinese che non consente, ad oggi, di prevedere quale possa essere la sua condizione fisica e la sua capacità di incidere nella gare di campionato e di Champions League. Ma, se questa campagna di Gennaio è stata all’insegna del dogma del low-cost, considerando che l’approdo di Anelka costerà seicentomila euro, la figura del re indiscusso del mercato juventino, l’amministratore delegato Beppe Marotta, è stata accostata in questi giorni a cifre ben più consistenti da parte dell’inchiesta di Tuttosport, al fine di tracciare una sorta di consuntivo delle campagne di mercato da lui condotte nelle sei campagne di mercato in bianconero ed evidenziare i “top” ed i “flop” sia in termini di rendimento in campo dei calciatori che in termini di costi non rispondenti al rapporto “qualità-prezzo”.

Marotta, 208 milioni spesi in 3 anni | © Valerio Pennicino/Getty images
Marotta, 208 milioni spesi in 3 anni | © Valerio Pennicino/Getty images

Ovviamente, in cima alla lista delle intuizioni geniali di Marotta non può che esservi Andrea Pirlo, giunto in bianconero a parametro zero nell’Estate 2011 dopo essere stato “scaricato” dal Milan e che, poi, ha dimostrato anche alla Juventus tutto il suo immenso valore e la sua classe cristallina, in barba ai 33 anni d’età. Così come il fatto di aver strappato, per appena 1 milione di euro, nell’estate 2012 Paul Pogba al Manchester United, talento cristallino classe 1993 che, dopo i diversi exploit e i due gol contro il Parma, sir Alex Ferguson sta ancora rimpiangendo. Così come  è impossibile non sottolineare in maniera positiva l’acquisto del pilastro difensivo Andrea Barzagli, nel Gennaio 2011, per soli 0,3 milioni di euro, oppure l’acquisto di Vidal per 10,5 milioni, un prezzo del cartellino che, dopo le sue ottime stagioni in bianconero, si è oggi almeno triplicato, o ancora quello di Mirko Vucinic per 15 milioni di euro.

D’altro canto, a fronte di queste brillanti operazioni, c’è stata anche qualche pesante defaillance, come l’acquisto di Martinez dal Catania per 12 milioni di euro nell’estate 2010, o di Krasic per 15 milioni di euro, considerando che l’ala bionda doveva diventare “l’erede di Nedved” ma che è stato ceduto la scorsa estate per 7 milioni di euro, oppure ancora nell’estate 2011 del giovane olandese Elia per ben 9 milioni di euro anche se, nonostante fosse considerato un “talento” non è mai riuscito a integrarsi con il gioco di Antonio Conte e, dunque, è stato poi ceduto per 5,5 milioni di euro. Tra gli altri colpi che lasciano un po’ di perplessità perlomeno nel rapporto tra rendimento in campo e prezzo del cartellino bisogna annoverare anche quello di Padoin, acquistato per 5 milioni di euro ma che viene considerato una riserva, almeno sulla carta, o l’operazione Giovinco condotta con il Parma che, indipendentemente dal giudizio non pienamente positivo che la critica attribuisce al suo rendimento, è apparsa comunque poco lungimirante considerando che  è stato dapprima ceduto in comproprietà nell’estate 2011 per 3 milioni di euro e, poi, riscattato l’anno seguente per ben 11 milioni di euro.

Il totale della “spesa” nei sei anni della gestione Marotta, dunque, ammonta a 208 milioni di euro in tre anni: una cifra importante, soprattutto spulciando la lista completa dei vari giocatori transitati nelle diverse stagioni, che – con le dovute eccezioni prima illustrate – complessivamente evidenzia un livello medio-basso.

Sintesi delle operazioni di mercato di Marotta alla Juventus | immagini dal web
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