
Per il nuovo tecnico Juve esce il nome gradito a John Elkann (Foto Instagram - ilpallonaro.com)
Un nome che ha davvero del clamoroso, sarebbe l’unico gradito a John Elkann. Per il nuovo tecnico della Juve si parlerebbe di un ritorno.
All’inizio, come spesso accade in casa bianconera, le parole erano state giuste. Si parlava di progetto, di crescita, di rinnovamento. Dopo anni complicati e una credibilità da ricostruire, l’ambiente era pronto ad accogliere una nuova era, teoricamente più solida, con idee fresche e una rosa giovane da valorizzare.
Era il momento di ripartire con umiltà, ma anche con ambizione. E in questa narrazione, la figura dell’allenatore era centrale. L’uomo scelto per guidare questo nuovo corso rappresentava un’idea chiara: calcio moderno, intensità, valorizzazione del gruppo.
Chi vuole John Elkann sulla panchina della Juve
Si sa, il campo ha sempre l’ultima parola. E quello che sulla carta poteva sembrare l’inizio di un ciclo virtuoso si è trasformato in una stagione faticosa, carica di aspettative disilluse. La Juventus ha cominciato a zoppicare presto, con prestazioni poco convincenti, una difficoltà cronica nel trovare equilibrio e risultati che arrivavano a singhiozzo. La fiducia iniziale ha lasciato spazio al malumore, fino a quando, con la zona Champions messa a serio rischio, è arrivata la decisione drastica: via l’allenatore, dentro un volto noto per tentare di salvare il salvabile.
Igor Tudor ha accettato una missione complicata, quasi disperata, nel tentativo di rimettere insieme i cocci e di dare un senso a un finale di stagione che poteva diventare tragico. Il suo arrivo ha portato una scossa, come spesso succede quando cambia la voce in panchina, però la sensazione è sempre la stessa: questa squadra fatica, manca di idee chiare, e soprattutto non ha ancora una vera identità. Tudor, per quanto volenteroso, non rappresenta il futuro. La sua presenza è temporanea e difficilmente verrà confermata, a meno di miracoli sportivi negli ultimi 180 minuti.

Intanto, dietro le quinte, i ragionamenti veri sono già partiti. Perché a Torino lo sanno benissimo: non ci si può permettere un altro passo falso. Serve una guida forte, riconosciuta, capace di portare rispetto nello spogliatoio e fuori. Qualcuno che abbia già indossato quella maglia, e magari ne conosca il peso. Un ritorno gradito, un nome che farebbe sognare i tifosi e darebbe un segnale forte anche all’esterno. Da settimane la suggestione più romantica porta ad Antonio Conte, simbolo del passato vincente e del “ritorno all’essenza” bianconera. Tuttavia, non è l’unica pista percorribile.
Infatti, nei corridoi della Continassa e tra gli addetti ai lavori è spuntato un nome che ha immediatamente fatto battere i cuori e alzare le antenne. Lo ha rilanciato con forza Michele De Blasis sui social, e si tratta di un nome pesante, amatissimo, uno di quelli che non hanno bisogno di essere presentati. Il nome fatto da De Blasis, infatti, è quello di Zinedine Zidane. Una leggenda che unisce passato glorioso, esperienza internazionale e uno stile elegante che ben si adatterebbe alla voglia di riscatto juventina. Non è solo suggestione, perché dalle parti di Exor, e in particolare da John Elkann, il gradimento per questo profilo è noto e forte. Si tratterebbe di un ritorno altamente simbolico, ma con una concretezza che, in questo momento, può fare la differenza.
La Juventus è in bilico, come spesso le è accaduto nella sua storia. Ma dalle sue cadute, è sempre ripartita. Stavolta però, per rialzarsi davvero, servirà una scelta netta, coraggiosa e identitaria. E magari, anche un po’ di cuore.