Il Pallonaro

Cagliari, Ballardini licenziato “per giusta causa”. Cellino show

Cellino non finisce di stupire. Il presidente del Cagliari si è inventato il licenziamento per giusta causa. Tempistica perfetta verrebbe da dire, facendo un salto nel parlamento italiano, dove la riforma del lavoro sta dividendo fazioni politiche e sindacati. A farne le spese il tecnico Davide Ballardini, esonerato, pardon licenziato, dalla società sarda. L’ex allenatore del Palermo non ha voluto commentare l’accaduto, mentre il vulcanico Cellino ha rimandato qualsiasi domanda in merito ai suoi legali, senza però lasciare i giornalisti presenti a mani vuote. Infatti ha rivelato che il ravennate non è il primo ad essere stato licenziato, tale privilegio spetta ad un altro allenatore insospettabile.

 

MISTERO – Il licenziamento di Ballardini per giusta causa rimane un mistero. Dai due protagonisti non è trapelata alcuna informazione utile per risolvere una vicenda che contiene delle unicità particolarmente interessanti. Non capita tutti i giorni che un tecnico venga licenziato in tronco dalla propria società, in Sardegna però vige il motto nothing is impossible, sopratutto se ci si trova nei pressi di Viale La Playa (sede del Cagliari ndr). Uno spiraglio di luce all’interno del groviglio sardo potrebbe aprirsi nei prossimi giorni, quando è attesa una risposta ufficiale da parte degli avvocati che curano gli interessi della società rossoblu.

DIFFERENZE – Per coloro che si chiedono la differenza tra esonero e licenziamento, la risposta è abbastanza semplice. Nel caso Ballardini fosse stato esonerato avrebbe comunque continuato a percepire regolarmente lo stipendio fino al termine naturale del contratto. Nello specifico il tecnico ravennate aveva stipulato un accordo biennale, 800 mila euro per il primo anno e un milione di euro per la stagione successiva. Essendo stato invece licenziato in tronco, l’allenatore ravennate da adesso non percepirà alcuna mensilità dal Cagliari, e sarà libero di cercarsi un nuovo club senza passare prima attraverso la rescissione consensuale.

davide ballardini | © Dino Panato/Getty Images

PENSIERO CELLINO – Il presidente dei sardi non è apparso particolarmente preoccupato per il licenziamento di Ballardini. All’Ansa Cellino ha dichiarato di avere ben altri pensieri, primo fra tutti quello dello stadio (attualmente una buona fetta del Sant’Elia è stata dichiarata inagibile e la guerra con il comune non ha ancora avuto un happy ending per il numero uno rossoblu). Un disinteresse plateale quello mostrato nei confronti dell’ex tecnico del Cagliari, approdato per la terza volta in Sardegna e ancora oggi ricordato come l’allenatore della salvezza miracolosa (stagione 2007-2008 ndr). Queste le dichiarazioni di Cellino rilasciate all’Ansa: “a me di Ballardini non importa niente, si figuri se penso a lui ora, siamo praticamente senza stadio”. 

SONETTI  DOCET – Il presidente del Cagliari ha infine svelato un aneddoto risalente a qualche anno fa, quando sulla panchina sarda c’era Nedo Sonetti, il decano degli allenatori. Cellino ha affermato che il licenziamento di Ballardini non è poi un evento eccezionale, considerato che anche Sonetti ricevette medesimo trattamento dalla società rossoblu.

TRIBUNALE – Ballardini licenziato per giusta causa, recita così la notifica inviata al Tribunale del Lavoro di Cagliari dal club isolano. Ora il tecnico ravennate potrà decidere di impugnare il provvedimento davanti allo stesso Tribunale del capoluogo sardo, aprendo così una guerra legale contro la sua ex società. Chi la spunterà?

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