Il Pallonaro

Carmela Anaclerio: “Voglio dare di più per aiutare la Pink Bari”

Centrocampista di grinta ma anche con le capacità di far ripartire l’azione, stiamo parlando di Carmela Anaclerio.

Nata a Bari il 30 aprile 1985,  sorella del calciatore ex Bari Michele Anaclerio, dopo due anni giocati a Firenze, nel 2011 Carmela ha scelto di tornare nella sua città, per giocare con la Pink Sport Time Bari, compagine con la quale gioca tuttora.

Nella sua carriera Anaclerio vanta anche una doppia esperienza estiva negli Stati Uniti, nella Wpsl (la serie B americana) con la maglia di Seattle.

Conosciamola meglio.

Come ti sei avvicinata al calcio? Perché hai deciso di praticare questo sport?

Ho sempre giocato in casa, in cortile con gli amici o in casa con mio fratello. In realtà ho praticato diversi sport, come la danza la pallavolo, poi però ho deciso di optare per il calcio, non perché non mi divertissi negli altri sport ma perché il calcio è stata la mia passione.

Hai un idolo, un calciatore che ti è stato d’ispirazione?

Un calciatore che posso dire sia stato d’ispirazione è stato lo svedese che ha giocato nel Bari Daniel Andersson. Tra quelli attuali mi piace Daniele De Rossi.

C’è una calciatrice straniera con cui ti piacerebbe giocare?

Megan Rapinoe, anche lei come me è centrocampista, ed oltre ad avere doti tecniche, ammiro molto il suo spirito.

Veniamo alla tua esperienza americana a Seattle, cosa porti con te? Hai notato tante differenze rispetto all’Italia?

Sono stati 2 anni molto belli, un esperienza bellissima giocare in quel campionato. La differenza che si nota subito è che tutte le ragazze, sin da bambine giocano a calcio. In America è normale che una donna giochi a calcio, ci sono i negozi che vendono le maglie delle calciatrici e le bambine chiedono l’autografo alle loro beniamine.

Secondo te come mai c’è ancora tutta questa distanza tra il calcio femminile in Italia rispetto a quello del resto d’Europa?

E’ una questione culturale, tecnicamente in Italia non abbiamo niente da invidiare al resto d’Europa. Purtroppo qua le ragazzine iniziano tardi a giocare. Va anche aggiunto che spesso mancano strutture adeguate e anche allenatori.

Veniamo al tuo ruolo, tu sei centrocampista, rendi meglio in fase di costruzione o in quella d’interdizione?

Non ho preferenze, mi piacciono entrambe le fasi, sia offensiva che difensiva. Io non posso giudicare, sta agli altri dire dove rendo meglio.

Carmela Anaclerio | © Foto Ricciolo

Qual è il tuo punto di forza e dove invece vorresti migliorare?

Come punto di forza direi la fisicità. Vorrei invece migliorare nello scatto nel breve.

Veniamo all’attualità, la stagione della Pink Sport Time Bari è parsa piuttosto altalenante, quali sono adesso gli obiettivi della squadra e quali i tuoi personali?

L’obiettivo della squadra è quello di fare più punti possibili, la classifica al momento non è bella, ma noi non dovremo guardarla, dovremo giocare partita dopo partita provando a conquistare più punti possibili. Personalmente voglio provare ad aiutare la squadra, ultimamente ho avuto un calo, devo ritrovare la forma migliore e provare a segnare qualche gol.

A proposito di gol, ce n’è uno che ricordi con particolare piacere?

Direi che, limitandomi alla stagione in corso, ricordo volentieri quello in mezza rovesciata all’andata con il Cuneo o quello contro il Verona da fuori con il sinistro, che non è nemmeno il mio piede perché sono destra.

Tornando alla tua squadra, c’è una giovane che tu pensi potrà diventare un futuro talento? 

Ce ne sono alcune che potranno far bene, se devo fare un nome però dico Debora Novellino (nipote di Walter ex calciatore ed attualmente allenatore). E’ un difensore che ha possibilità di far molto bene, ha talento ma sopratutto ha grande caparbietà.

Un’ultima domanda prima di salutarti e ringraziarti, secondo te perché i lettori de “Il Pallonaro” dovrebbero seguire il calcio femminile?

Chi decide di seguire il calcio femminile non deve aspettarsi di vedere le stesse cose del maschile, anche negli altri sport c’è differenza tra maschile e femminile. Il nostro però è un calcio pulito, divertente, fatto con passione e tanti sacrifici.

 

 

 

 

 

 

 

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