
Brad Pitt nel film Formula 1 (Foto Instagram - ilpallonaro.com)
F1: The Movie con Brad Pitt è finalmente uscito al cinema e, senza ombra di dubbio, è già uno dei film più discussi
È raro che un film su un tema tanto tecnico e adrenalinico come la Formula 1 riesca a catturare l’attenzione del grande pubblico. Eppure, F1: The Movie ce l’ha fatta. Il motivo? Beh, ce ne sono diversi.
Primo fra tutti, Brad Pitt. Non è solo il solito sex symbol di Hollywood: in questo film si cala in un ruolo inedito e decisamente affascinante, quello di Sonny Hayes, un ex pilota sessantenne che torna in pista per allenare un giovane talento, ma finisce per rimettersi lui stesso in gioco.
Ecco chi interpreta Brad Pitt in F1
La trama ruota attorno al carisma e all’esperienza di Hayes, un personaggio scorbutico ma dal cuore buono, abituato a dire le cose come stanno. Un pilota d’altri tempi, verrebbe da dire. Però, c’è un dettaglio che non tutti sanno: la storia di Sonny Hayes prende ispirazione da un personaggio reale, un pilota vero, il nordirlandese Martin Donnelly.

Donnelly non è un nome da prima pagina come Senna o Prost, eppure chi conosce davvero la Formula 1 sa che il suo nome evoca uno degli incidenti più agghiaccianti mai visti su un circuito. Era il 28 settembre 1990, venerdì di prove libere del Gran Premio di Spagna a Jerez de la Frontera. Donnelly, che correva per la Lotus – una scuderia gloriosa ma in quegli anni ben lontana dai fasti del passato – era al volante di una monoposto tutta gialla, simbolo di una sponsorizzazione che oggi fa quasi sorridere. Ma quel giorno, nessuno aveva voglia di sorridere.
L’incidente fu terribile. La vettura si disintegra, letteralmente. Martin viene sbalzato fuori, vola sull’asfalto come un fantoccio e resta fermo, immobile, nel mezzo della pista. La scena è da brividi. La monoscocca, che avrebbe dovuto proteggerlo, si spacca in mille pezzi, ma incredibilmente il sedile a cui è ancorato resta intatto. Si teme il peggio, perché in fondo lo sanno tutti: in quegli anni, bastava un attimo per passare dal sogno all’incubo.

Eppure Donnelly sopravvive. Ferito gravemente, sì, ma vivo. Non tornerà mai più a correre in Formula 1, però diventerà una figura simbolica per molti piloti giovani. Uno che ha visto la morte in faccia e ha deciso di restare, di continuare a vivere nel mondo dei motori.
Nel film, Brad Pitt interpreta Hayes con una grinta che sorprende. Non è una caricatura, non è un eroe hollywoodiano. È un uomo segnato, che ha qualcosa da dimostrare. La somiglianza con Donnelly sta tutta lì: non nel talento, ma nella resilienza, nel coraggio di affrontare il proprio passato e guardare avanti, anche quando tutto sembra perduto.
F1: The Movie non è solo un tributo all’adrenalina e alla velocità. È anche una storia di cadute e risalite, di seconde possibilità, di leggende dimenticate che tornano a farsi sentire. E in un mondo dove spesso si corre troppo per ricordare, il film ci costringe a rallentare un attimo e riflettere. Su cosa significhi davvero vivere a 300 all’ora.