
Doppia penalizzazione a campionato finito: la nuova classifica - Ilpallonaro.com
Nemmeno il tempo di digerire i primi scossoni che il calcio italiano si ritrova nuovamente travolto da provvedimenti della giustizia sportiva.
La stagione 2024/25 passerà probabilmente alla storia non tanto per le prodezze sul campo quanto per i verdetti emessi nei tribunali. Basti pensare a quanto accaduto in Serie C, dove il Girone C ha perso due club nel giro di poche settimane: prima l’esclusione del Taranto, poi quella della Turris, due decisioni che hanno letteralmente stravolto classifica, calendario e credibilità dell’intera competizione. In entrambi i casi, le motivazioni sono state legate a gravi inadempienze amministrative, culminate con il mancato pagamento degli stipendi e delle ritenute fiscali.
La Turris, in particolare, era già stata deferita a marzo dopo la segnalazione della Covisoc: stipendi non versati da mesi, ritenute fiscali omesse per oltre metà stagione, e l’epilogo – l’esclusione dal campionato – era ormai solo una formalità. A questo scenario si è aggiunta anche l’inibizione per tre anni dell’amministratore unico Antonio Piedepalumbo, segno di quanto il sistema sia ormai saturo di anomalie. Insieme al Taranto, uscito di scena per problematiche simili, la situazione ha acceso i riflettori sull’inadeguatezza dell’intero comparto dirigenziale della Lega Pro, con penalizzazioni a pioggia anche in altri gironi (Messina, Catania, Triestina, Lucchese, Spal, Rimini, Novara e Ternana). E mentre la Serie C arranca tra carte bollate e sentenze, anche in Serie B e Serie C arrivano nuovi deferimenti che fanno tremare piazze storiche e proprietà sotto accusa. Brescia e Trapani sono solo le ultime tappe di un viaggio che, purtroppo, sembra tutt’altro che concluso.
Brescia e Trapani nel caos, il 29 maggio sarà una data cruciale
Il deferimento ufficiale della Procura Figc ha coinvolto direttamente i legali rappresentanti delle due società. Per quanto riguarda il Brescia, sono stati chiamati in causa Massimo Cellino e suo figlio Edoardo, accusati di non aver versato, entro i termini previsti, le ritenute Irpef e i contributi Inps relativi a quattro mensilità tra novembre 2024 e febbraio 2025. La società è stata deferita a titolo di responsabilità diretta e propria. Analoga l’accusa mossa nei confronti del Trapani, il cui amministratore unico Valerio Antonini e il procuratore Vito Giacalone sono finiti nel mirino per la medesima tipologia di violazioni fiscali. Anche in questo caso, l’omesso versamento ha fatto scattare l’azione disciplinare da parte della Procura federale, con la società che rischia gravi sanzioni a partire dalla prossima stagione.

Il quadro è reso ancora più complesso dal fatto che Antonini è già coinvolto in una vicenda analoga ma nel mondo del basket, dove il suo Trapani Shark è stato penalizzato di 4 punti per l’utilizzo di un credito d’imposta falso. Lo stesso schema fraudolento, riconducibile alla società milanese Alfieri, è emerso anche nelle indagini sul Brescia calcio. Il primo grado di giudizio davanti al Tribunale Federale Nazionale è previsto per il 29 maggio. Solo allora si potrà avere una prima risposta, almeno sul piano sportivo. Ma la sensazione è che il destino del calcio italiano, più che dai risultati sul campo, sarà determinato nelle aule della giustizia.