
Dramma Sinner, tutto finito: il pubblico lo 'caccia' - Ilpallonaro.com (screen Youtube)
Tra gli Slam del calendario, il Roland Garros rappresenta un banco di prova tra i più severi. Non soltanto per la superficie, la terra rossa, che impone un tipo di gioco fisico, paziente e altamente strategico, ma anche per il contesto unico in cui si svolge.
Parigi, città affascinante e complessa, con un pubblico appassionato, competente e notoriamente schierato, non è certo un ambiente accogliente per i “forestieri”. A differenza di altri tornei, qui gli spalti possono trasformarsi in una vera variabile del match, sostenendo o affossando i protagonisti con la sola forza della voce. Jannik Sinner, dopo la finale persa agli Internazionali d’Italia contro Carlos Alcaraz, è approdato in Francia con l’ambizione di proseguire il suo percorso di vertice. Forte del numero uno nel ranking ATP e reduce da un brillante debutto contro Rinderknech, l’altoatesino affronta il secondo Slam dell’anno con la consapevolezza che la terra battuta non è il terreno a lui più congeniale.
Eppure, le sue recenti prestazioni testimoniano una crescita esponenziale anche su questa superficie. Il pubblico parigino, per ora, ha riservato a Sinner un’accoglienza relativamente rispettosa, ma nulla può essere dato per scontato. Il tifo francese, capace di slanci generosi quanto di contestazioni plateali, sarà un fattore da tenere d’occhio soprattutto nei match più tirati. Per emergere al Roland Garros non basta solo giocare bene: bisogna anche “sopravvivere” al clima del torneo, conquistando o almeno neutralizzando la pressione emotiva che arriva dagli spalti.
Becker avvisa Sinner: “Non hai possibilità”
A confermare la complessità ambientale del torneo è arrivata anche la voce di uno dei più grandi del tennis: Boris Becker. L’ex campione tedesco, oggi allenatore e opinionista, ha condiviso le sue riflessioni in un’intervista al País, sottolineando proprio quanto il pubblico possa influenzare l’esito delle partite: “È un torneo molto difficile da vincere perché devi trovare il modo di gestire i tifosi parigini. Quando sono contro di te, credimi, non hai possibilità, è impossibile, quindi devi trovare il modo di fare amicizia con loro”. Becker, che in carriera ha vinto sei Slam ma mai quello parigino, ha ammesso che la terra rossa è sempre stata il suo punto debole.

“Ho raggiunto la finale a Roma, Monte Carlo e Amburgo, ma all’epoca Wilander e Agassi erano più bravi di me su quella superficie. Da perfezionista, mi sarebbe piaciuto vincere su ogni campo, ma non è stato possibile”. Parlando di Jannik Sinner, Becker si è poi detto ottimista: “Mi piace molto, sono contento che sia tutto finito. Il tennis ha bisogno di lui. Lui e Carlos hanno stili e personalità diversi. Penso che la pressione sia su Alcaraz; tutti si aspettano che vinca. Non credo però che sia superiore a Sinner”. Una dichiarazione che alimenta l’attesa per una sfida che, se tutto andrà come previsto, potrebbe riproporsi sul rosso di Parigi in una finale da sogno.