Grande l’entusiasmo del box Red Bull per la doppietta conquistata in Giappone. Il vincitore Vettel รจ al settimo cielo per la prestazione fornita elogiando la sua vettura e il lavoro dei meccanici:
- “Qualifiche e gara sono state fantastiche, la squadra ha lavorato benissimo e non ho avuto problemi. La pista sembrava essere disegnata per noi, un piacere guidare, molto divertente. La partenza รจ stata buona sul lato pulito della pista. Con la Safety siamo riusciti a staccare gli altri e controllato il passo. Qualche problema l’ho avuto con Button davanti e ho dovuto aspettare il pit stop per passarlo“.
Soddisfatto anche il compagno di squadra Webber che con la seconda posizione ottenuta si avvicina sempre di piรน alla conquista del titolo Mondiale:
- “E’ stata un’ottima giornata per me. Per tutte le qualifiche sono stato vicino a Vettel ma sapevo che sarebbe stato difficile vincere se non fossi partito davanti a tutti. Ero riuscito ad avvicinarmi a lui ma dovevamo pensare anche alla strategia: era importante tenere le posizioni e non fare errori“.
Umore diverso in casa Ferrari. Alonso ammette la superioritร della Red Bull ma continua a credere nel Mondiale:
- “E’ stata una gara dura. La mia partenza non รจ stata felice e poi sono stato fortunato per il ritiro di Kubica. Sono stato solo per tutta la gara, non avevo pressioni alle spalle, e non era facile avvicinarsi alle Red Bull. Ma lo sapevamo e il terzo posto era l’obiettivo massimo. Suzuka รจ un tracciato perfetto per la Red Bull. Adesso sono staccato di 14 punti da Webber, sappiamo che nelle ultime 3 gare della stagione dobbiamo spingere al massimo. Hanno vinto 7 Gran Premi quest’anno, anche se potevano contare sul feeling con 15 tracciati su 16. Hanno fatto 3 doppiette, ma in 12 occasioni non ci sono riusciti: sarร difficile, quindi, che ci riescano sempre nelle prossime tre corse“.
Davvero sconsolato invece Hamilton, il cui recupero in classifica ormai รจ diventato difficilissimo:
- “Avevo il passo per salire sul podio. Sono due gare che non me ne va bene una, qui poi…“.








