
Ferrari, addio è già scritto: lo ha deciso Elkann - Ilpallonaro.com (screen Youtube)
Il bilancio della stagione della Ferrari finora è a dir poco deludente. Nonostante le speranze iniziali riposte da tifosi e addetti ai lavori, puntualmente disattese, la SF‑25 ha faticato a trovare continuità in pista.
I risultati parlano chiaro: appena tre podi in nove gare – ottenuti grazie a Charles Leclerc – e uno Lewis Hamilton smarrito, incapace di ripetere gli exploit che ne hanno fatto un campione indiscusso. La monoposto è spesso inguidabile, fragile sotto ogni aspetto: velocità, affidabilità, adattabilità. Le uniche “magie” della rossa sono arrivate solo in dilettanti momenti di brillantezza, ma si sono rivelate episodi isolati, troppo radi per parlare di svolta. Maranello sembra intrappolata in un limbo, tra ambizioni irrealizzate e l’azione simbolica di un team in cerca di una direzione chiara.
Il ritratto, tuttavia, non è del tutto negativo: Leclerc ha dimostrato attitudine e velocità, riuscendo a portare la macchina sul podio in Arabia Saudita, Monaco e Barcellona – piazzamenti che testimoniano che, almeno in alcune condizioni, la SF‑25 può esprimersi ai suoi livelli seppur occasionalmente. Ma la piega generale del campionato non lascia spazio al compiacimento. Hamilton ha perso ogni certezza, visibilmente in difficoltà nel gestire una vettura che sembra aver perso la propria identità. In mezzo a tutto questo c’è Fred Vasseur.
Ferrari, il futuro di Vasseur appeso a un filo
Stando alle indiscrezioni lanciate da Joe Saward sul suo blog, si capisce che il futuro del team principal Fred Vasseur è oggetto di valutazioni sempre più serrate. Elkann, presidente di casa Ferrari, sembrerebbe intenzionato a osservare attentamente l’evolversi della situazione fino al 2026: È inevitabile che il futuro di Vasseur sia messo al vaglio. Lui è lì da qualche anno e non è le cose stiano andando particolarmente bene – ha scritto Saward – Il team è ancora popolare e le macchine stradali vendono sempre meglio, ma non si riescono a risolvere i problemi del team di Formula 1. Penso che Elkann avrà pazienza fino al 2026, dopo di che i media italiani vorranno la testa di Fred.

Tutto ciò riflette una valutazione più ampia e strategica: sostituire il team principal sarebbe un palliativo e non la soluzione decisiva. La Ferrari ha già cambiato diversi responsabili negli anni, sia tecnici che manageriali, senza che i risultati cambiassero: il vero nodo non sembra essere solo nella guida, ma in un progetto tecnico sbagliato sin dall’origine. Le correnti discordanti, tra chi punta al velare il motore – l’area tecnica – e chi invece spinge per il telaio più leggero, amplificano le incertezze. Il timore è che, senza una svolta radicale nella progettazione o nella cultura sportiva, il rischio sia quello di trovarsi nel limbo anche dopo il cambio al vertice. Intanto, i media e i tifosi già iniziano a chiedere certezze. Anche se Elkann volesse temporeggiare, il fragore delle aspettative richiede risposte in tempi rapidi.