
Ferrari, Hamilton si è pentito: rivelazione in diretta tv - Ilpallonaro.com (Screen Youtube)
In Formula 1, i numeri a volte raccontano solo una parte della storia. Perché ci sono momenti in cui nemmeno sette titoli mondiali possono fare da scudo a un vortice di sensazioni contrastanti: frustrazione, impotenza, malinconia.
Basta guardare negli occhi un pilota leggendario per capire che qualcosa si è rotto. Il suo talento non si discute, il suo impegno nemmeno. Eppure, quando il corpo e la macchina non comunicano, quando le sensazioni che da anni guidano ogni curva si trasformano in incertezza, anche il più grande può vacillare. La stagione di Lewis Hamilton, cominciata con le luci puntate addosso, è diventata un percorso in salita fatto di domande senza risposte. Gli ultimi weekend sono stati un lento logoramento: a Imola, a Monaco, infine a Barcellona, dove il sesto posto è sembrato una sentenza più che un risultato. È in queste situazioni che un campione deve fare i conti con se stesso. E con una Ferrari che, fin qui, lo ha lasciato spesso solo in mezzo ai dubbi.
A Barcellona, il divario con il compagno di squadra è stato ancora più doloroso. Charles Leclerc ha lottato, ha trovato il podio, ha dimostrato che qualcosa c’è. Lui invece si è arreso al traffico, alla Sauber di Nico Hulkenberg che lo ha beffato, alla sensazione – più pesante di ogni sorpasso subito – di non sapere più cosa aspettarsi dalla monoposto. “Voglio solo tornare a casa”, ha detto. E quella frase ha pesato più di un’intera conferenza stampa.
L’umiltà di Hamilton: scuse da campione
Ed è proprio in quei momenti che il lato umano di un campione emerge più forte di ogni altra cosa. Dopo la gara, durante le classiche interviste post-GP, Lewis Hamilton è apparso spento, svuotato. Interrogato da Rachel Brookes di Sky UK, ha lasciato trasparire tutta la sua amarezza: “È stata una giornata pessima. Non so cosa dire. Dubito che il team troverà una soluzione. Probabilmente è solo colpa mia”. Parole dure, figlie di un weekend storto, ma anche della frustrazione accumulata per un feeling con la Ferrari che ancora non decolla.

Eppure, a telecamere spente, Hamilton ha fatto qualcosa che molti non si aspetterebbero da un campione del suo calibro: ha chiesto scusa. A raccontarlo è stato il giornalista David Croft, nel podcast The Fast and The Curious: “Lewis era veramente giù. Dopo l’intervista con Rachel, le ha detto: ‘Mi dispiace davvero, sono solo molto giù’. Non era una finta. Era sinceramente provato”. Un gesto piccolo, ma potente. Perché nella fragilità, Hamilton ha mostrato la sua grandezza. Quella che va oltre i trofei, oltre le vittorie. E che, forse, lo rende ancora più umano.