Il Pallonaro

GP Bahrain: Vettel imprendibile. A podio le Lotus, Alonso 8°

Vettel trionfo al GP Bahrain | © Clive Mason / Getty Images

Sebastian Vettel ha vinto a mani basse la nona edizione del Gran Premio del Bahrain, quarto appuntamento della stagione 2013 del Mondiale di Formula 1. Sul circuito di Sakhir il pilota tedesco ha letteralmente dominato la gara dall’inizio alla fine con un ritmo davvero insostenibile per la concorrenza stampando il giro più veloce della pista al penultimo giro, quando ormai la gara non aveva più nulla da dire. L’unico brivido il campione del mondo in carica lo ha avuto alla partenza, quando, partito dal lato sporco della pista, ha dovuto fronteggiare gli attacchi di Alonso per la seconda posizione. Una volta acquisito il ritmo il pilota della Red Bull ha prima superato il ferrarista per poi lanciarsi all’inseguimento della prima posizione conquistata senza troppa difficoltà qualche tornata più tardi ai danni di un Rosberg nettamente in difficoltà con gli pneumatici. Pura amministrazione il prosieguo della gara in attesa di festeggiare sotto la bandiera a scacchi il 28esimo centro della carriera, secondo stagionale dopo la vittoria in Malesia, e secondo consecutivo quì sul circuito di Sakhir dove vinse anche lo scorso anno.

Alle spalle di Vettel è stata battaglia vera tra gli altri top-team per il podio e per la zona punti. A vincere la prima sono state nettamente le due Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean che sin dalle prove libere avevano dimostrato di possedere il passo per lottare almeno per un piazzamento nei primi tre posti. Entrambi i piloti di Enstone hanno centrato appieno l’obiettivo grazie anche ad una differente strategia di gara per i due piloti, che alla fine si è rivelata vincente. Il finlandese ha effettuato una strategia a soli due pit-stop arrivando a soli 9 secondi dal leader Vettel, resa possibile da una E21 che come al solito ha trattato benissimo le coperture e anche Grosjean seppur con tre soste è stato autore di una gara regolare che gli ha permesso di arrivare nel finale con gomme più fresche e conquistare un podio sul quale sono saliti nello stesso ordine gli stessi protagonisti del GP dello scorso anno.

La strategia a due soste ha sorriso anche a Paul Di Resta protagonista di una gara straordinaria con la Force India. Il pilota scozzese è rimasto per tutta la gara costantemente nelle prime posizioni e alla fine avrebbe meritato anche il podio se non fosse stato per il calo delle gomme che nel finale ha permesso il ritorno di Grosjean con pneumatici più freschi, che lo ha relegato ai piedi del podio, alla piazza d’onore. Al pilota del team indiano va il grande merito di aver portato punti pesanti alla squadra che a poco a poco sta risalendo nelle posizioni di vertice, e di aver tenuto dietro piloti più blasonati, primo fra i quali Lewis Hamilton, che ha salvato il salvabile in un week-end non proprio tra i più positivi. L’inglese infatti è stato in difficoltà sin dal venerdì, nonostante il quarto posto in qualifica è stato costretto a partire a centro gruppo per aver sostituito il cambio e in gara ha trascorso la prima parte nell’anonimato. Poi con vettura più scarica ha improvvisamente trovato il ritmo per effettuare una bella rimonta che alla fine lo ha portato in quinta posizione, il massimo che oggi si poteva ottenere.

Nota di merito per Sergio Perez, che ha saputo rispondere alle critiche di chi lo attaccava di non essere abbastanza aggressivo in gara. Detto fatto, il messicano ha praticamente fatto a sportellate con tutti non risparmiando neanche il suo compagno di squadra Jenson Button con il quale a metà gara ha messo in scena un duello bellissimo e al limite del regolamentare che avrà fatto palpitare i cuori degli uomini di Woking presenti nel box. Alla fine il giovane pilota della McLaren è riuscito a spuntarla e battere in pista più esperto compagno di team, prendendosi il lusso e la soddisfazione di battere nella bagare due mostri sacri come Mark Webber e Fernando Alonso portando a casa la sesta posizione che fino ad ora risulta il miglior piazzamento dal suo arrivo in McLaren.

Vettel trionfo al GP Bahrain | © Clive Mason / Getty Images

Come detto alle spalle di Perez si sono piazzati Webber e Alonso che non sono riusciti a fare meglio rispettivamente della settima e ottava posizione seppur per motivi diversi. L’australiano non ha brillato e ha pagato la scarsa vena di giornata soffrendo più del previsto l’usura degli pneumatici. Questo il motivo per cui in soli due giri, quelli finali, ha perso la posizione sia su Hamilton che su Perez mentre è riuscito a mantenerla per pochi decimi proprio sul ferrarista che invece ha dovuto fare i conti con la sfortuna, e precisamente con il DRS, che ha smesso di funzionare al settimo giro. L’ala infatti dopo essere stata azionata è rimasta aperta e nonostante un primo tentativo di richiuderla ai box non si è riusciti a risolvere il problema costringendo Nando a non utilizzare il dispositivo per tutta la gara. Meno velocità di punta sul rettilineo è vero, ma meno rischi nella parte guidata dove il DRS aperto avrebbe potuto far perdere efficienza alla F138. Alla fine l’asturiano si è prodotto in una bella rimonta nonostante una sosta in più, che ha compromesso la sua gara che lo avrebbe visto sicuramente tra i protagonisti.

Sfortunata anche la gara di Felipe Massa, tolto fuori da un piazzamento nei primi dieci da due forature alla ruota posteriore destra che hanno causato altrettante fermate extra ai box. Non bastasse questo il brasiliano ha dovuto fare i conti anche con un piccolo problema all’ala anteriore ma il brasiliano comunque non è apparso nella sua giornata migliore e anche se il 15esimo finale posto è troppo penalizzante sarebbe stato difficile entrare nella top-ten, di cui fanno parte Nico Rosberg e Jenson Button. Il tedesco ha di che recriminare per non aver capitalizzato al massimo la pole position ottenuta nelle qualifiche anche se questa Mercedes, velocissima in qualifica, soffre troppo l’eccessiva usura delle gomme e non è ancora all’altezza della vittoria. Problema che paradossalmente ha frenato Button, arrivato in crisi con le gomme e costretto ad effettuare una sosta in più.

 

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