
Hamilton contro la Ferrari, si è stancato: decisione inaspettata - Ilpallonaro.com (screen Youtube)
Il Gran Premio di Gran Bretagna ha confermato, una volta di più, lo scenario che sta caratterizzando questa stagione di Formula 1: Ferrari e Lewis Hamilton fuori dal podio.
Mentre c’è una McLaren ancora protagonista e, a sorpresa, una Sauber in grande spolvero. Un copione che, se da un lato non ha sorpreso nessuno, dall’altro continua a suscitare riflessioni profonde su alcune scuderie storiche e i loro attuali limiti. Per la Ferrari, le difficoltà sembrano ormai strutturali. Nonostante i buoni segnali lanciati nei test e in alcune fasi delle qualifiche, anche a Silverstone è mancata la prestazione in gara. I sogni di gloria si sono infranti ancora una volta contro l’efficienza di un pacchetto tecnico non all’altezza delle aspettative. E se da Charles Leclerc arrivano parole che mirano comunque a salvare il salvabile, il podio rimane un miraggio.
Chi invece ha brillato, e non è più una novità, è la McLaren, che ha conquistato un’altra vittoria fondamentale in chiave classifica, consolidando un dominio tecnico ormai indiscutibile. Ma l’emozione più forte del weekend è arrivata con il terzo posto della Sauber di Nico Hulkenberg, un exploit inatteso ma meritatissimo. Il tedesco ha capitalizzato al massimo una gara lineare ma perfetta, portando sul podio una scuderia che troppo spesso è rimasta ai margini. In mezzo a tutto questo, la stagione di Lewis Hamilton continua a oscillare tra illusioni e amarezze. L’ex campione del mondo sembra aver sottoscritto un abbonamento al quarto e quinto posto, risultato che si è ripetuto ancora una volta, con una costanza che ormai ha del simbolico. E a fine gara, i toni usati dal britannico lasciano intendere che la pazienza stia iniziando a esaurirsi.
Silverstone, Hamilton impara la lezione: “So cosa non voglio sulla macchina del 2026”
Dietro il quarto posto ottenuto a Silverstone, Lewis Hamilton ha lasciato trasparire un certo malcontento nei confronti della sua monoposto e, in modo più sottile, del lavoro svolto dal team. Intervistato da SkySport al termine della gara, il sette volte campione del mondo ha dichiarato: “Anche se non siamo andati molto bene, sono riuscito a ricavare indicazioni importanti. Penso di poter dire al team che cosa non vorrò sulla monoposto del prossimo anno”. Le sue parole riflettono un senso di frustrazione crescente: “Questa macchina non ha stabilità, in ogni curva c’è sempre una sbandata ma vorremmo che stesse un po’ più ferma. Le curve lente risultano molto difficili. Anche trovare il bilanciamento è molto complicato, cerchiamo sempre di cambiare qualcosa ma non ci riusciamo”.

Hamilton ha anche sottolineato i problemi legati alla strategia: “Penso che, anche a livello di strategia, alla fine abbiamo perso diverse posizioni, tre o quattro, e questo ha reso la nostra gara ancora più difficile. Però abbiamo guadagnato punti importanti, ora pensiamo a Spa pensando a un risultato migliore”. Pur salvando qualcosa del weekend, come le prove libere e una qualifica solida, il britannico non ha nascosto l’insoddisfazione per un pacchetto tecnico che continua a limitarlo: “Abbiamo scelto un bilanciamento che forse non è il top per queste condizioni, ma credo che, anche una gara come questa, che non è andata benissimo, ci abbia dato tante indicazioni. Com’è adesso la rende molto difficile da guidare, soprattutto in queste condizioni. So che è difficile per tutti in pista, ma per noi è stato più complicato ancora”. Hamilton guarda avanti, al 2026, ma il presente continua a essere ostico. Il suo talento è intatto, la determinazione anche, ma serve ben altro per tornare là davanti. E le sue parole sono un chiaro messaggio alla scuderia: la prossima macchina dovrà essere diversa, o la crisi rischia di diventare sistemica.